La decisione è arrivata alla chetichella: conferenza stampa lampo e abbastanza impacciata. Il neoassessore alla mobilità urbana e ai trasporti, Celebron, confonde Corso Fogazzaro con Corso Palladio (lapsus freudiano che fa intuire altre scellerate scelte future?…) . Il discorso prosegue stentatamente, con il collega Giovine che dondola nervosamente… Ed ecco la sentenza: i sondaggi di Ascom, ah no, di Confcommercio sulla sperimentazione della ZTL a tempo in corso Fogazzaro hanno dato esiti “non negativi”: queste le parole usate da Celebron. Certo, che sia stata ascoltata solo la voce dei commercianti fa specie. La voce contraria di migliaia di cittadini che firmarono la petizione on line sul sito dello stesso Comune, delle varie Associazioni di residenti e commercianti (che nei numeri superano gli esponenti favorevoli) no.
Vinova ha da subito appoggiato le istanze dell’Associazione Futuro Fogazzaro, schierandosi apertamente per il no alle auto per difendere la propria idea di cittá: innovazione, sviluppo e mobilità urbana sostenibili, attenzione all’ ambiente. Vinova ritiene che la scelta della Giunta su Corso Fogazzaro sia intrinsecamente legata all’ idea di cittá che questa giunta ha: lo sta dimostrando in Corso San Felice, alle serre di Parco Querini, nella zona ex Barcaro a Vicenza est …Una giungla di asfalto e auto, nessuna indicazione di scelte sostenibili, green e volte al futuro e alla valorizzazione delle diverse zone…Anche in questi casi i cittadini, organizzati anche in Comitati, non vengono ascoltati!
Certamente non saranno i 160 metri aperti al traffico (peraltro scarsissimo) a impattare sull’ambiente, ma impattano moltissimo sulla qualità di vita dei cittadini e, non dimentichiamolo, dei turisti che spessissimo passeggiano e visitano la via più bella di Vicenza.
È questa l’idea di città di questi amministratori, che invece di fare scelte guidate da uno sguardo al futuro, lasciano decidere ad una decina di commercianti. Nessuna colpa a questi ultimi: la loro attività richiede il loro giusto punto di vista.
Ma una Amministrazione Pubblica per quali finalità deve operare? Per il bene di molti o l’interesse di pochi?
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