Il 21 maggio scorso il nostro beneamato Giornale di Vicenza, sorry “degli industriali di Vicenza”, titolava l’incontro a Gambellara tra il ministro Luigi Di Maio e Luigi Ugone «IL CRAC DELLE POPOLARI. Il rappresentante dell’associazione Noi che credevamo nella BpVi ha illustrato le richieste… Servono ancora delle modifiche». Bene, direte, l’uomo si dà da fare e con lui anche il vice premier lato 5 Stelle.
Peccato solo che ci è venuto da trasalire (e come a noi anche a chi si informa su… altri fogli) quando, dopo aver letto del mieloso sorriso del «rappresentante dell’associazione Noi che credevamo nella BpVi, che tre mesi fa aveva portato i due (Di Maio e Salvini, ndr) al Centro sport Palladio e che ieri mattina ha avuto modo di parlare nuovamente con il vicepremier del Movimento 5 stelle», abbiamo conosciuto meglio dal Giornale (degli industriali) di Vicenza l’Ugone pensiero: «Abbiamo discusso dei decreti che sono usciti e che sono da limare e rivedere…. i decreti attuativi sono stati firmati e adesso vanno erogati gli indennizzi».
Abbiamo aspettato fino a sabato 25 maggio, sperando che i fatti, magari il giorno prima delle votazioni, convertissero in verità una delle solite bugie o mezze verità che Ugone confeziona sapientemente per le sue truppe di fan, prima di far aprire gli occhi se non ai suoi 2.000 associati (quelli che, insieme ad Arman, presidente di un Coordinamento don Torta che non si sa bene chi coordini hanno condizionato i nostri due super vice premier) le altre circa 208.000 vittime delle banche venete titolando: «Indennizzo risparmiatori, il decreto non c’è: trappola elettorale di tutti contro il M5S… e i truffati?».
E sì perché se è una bugia che “i decreti attuativi sono stati firmati”, visto che ad oggi solo uno, il primo, è siglato, l’affermazione che «i decreti… sono usciti» è una mezza verità (o bugia, fate voi) che si è bevuto il collega del GdV e chi ancora crede nell’ugola di Ugone.
Perché un decreto possa essere definito come “uscito” (dai cassetti) serve una sola cosa: che venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, cosa annunciata per il 13 maggio e ancora non avvenuta, caro collega, caro Ugone e, soprattutto, cari risparmiatori presi in giro.
Il primo decreto, quello firmato ma “non uscito”che rinvia al secondo di là da venire, diventa, poi, pura utopia per il breve termine con le richieste messe in campo per l’ennesima volta, da Ugone e da tutte le associazioni che giocano sulla pelle dei truffati rinviando il certo con la scusa dei miglioramenti, non solo più che incerti ma che potrebbero essere fatti anche e meglio a procedure di indennizzo iniziate e, quindi, irreversibili.
La pensiamo solo noi così?
Interpellato, ci risponde così l’avv. Sergio Calvetti di Treviso, che non rappresenta 2.000 associati, magari con un semplice like su FB, di Noi he credevamo nella BPVi (alias Bugie Popolari Vicentine, il libro con gli articoli fake del GdV) ma circa 8.000 ex soci che gli hanno firmato una ben più impegnativa procura ad agire legalmente per loro conto: «Io non leggo più i giornali specie quelli che dicono cose senza contenuti come quello richiamato. Tria ha firmato il decreto siamo in attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Così come la nomina a giorni dei componenti la commissione Consap per le indicazioni sull’istanza da Presentare per il FIR. Io vado avanti e non agito i poveri risparmiatori e se non lo sapete in Friuli un associato di Movimento Difesa Consumatori si è suicidato per aver creduto a tutte quelle cagate scritte dai giornali…».