Il consigliere comunale di opposizione di Vicenza Ciro Asproso (Coalizione Civica), alla luce anche della recente sentenza della Corte Costituzionale -che ha bocciato i decreti sicurezza sul tema dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, ha presenato al sindaco di centrodestra Francesco Rucco un’interrogazione sul tema.
«”Irragionevole precludere al richiedente asilo la possibilità di iscriversi all’anagrafe comunale”.Con questa categorica motivazione la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il primo dei Decreti Sicurezza fermamente voluti dell’ex ministro Salvini – spiega Asproso -. Per la Consulta, la violazione dell’Art.3 della Costituzione si ravvisa sotto un duplice profilo: “per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano ad essi garantiti».
«Per quei strani paradossi della storia proprio la Lega, che più di tutti aveva fondato la propria azione politica sullo smantellamento della burocrazia – nel momento in cui si è trovata a governare – ha strumentalmente utilizzato il formalismo e la cavillosità dell’apparato amministrativo come arma ideologica per colpire gli stranieri e più in generale i forestieri, di qualunque latitudine essi fossero. Inutile aggiungere che la Legge in questione aveva un chiaro intento discriminatorio e ledeva profondamente la dignità e i diritti delle persone. Proprio per questa ragione avevamo chiesto al Sindaco di istituire anche a Vicenza “L’Albo per l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo”, quale presupposto indispensabile per l’accesso ad una serie di diritti sociali e civili: dalle prestazioni di assistenza sociale a quelle sanitarie, dalla possibilità di ottenere un alloggio fino all’assunzione lavorativa».
«Le conseguenze, purtroppo,non si sono fatte attendere e il risultato è sotto gli occhi di tutti: la città viene percorsa da persone irregolari in condizioni di estremo disagio. Invisibili, per le Istituzioni che gli negano il diritto d’esistere – spiega ancora il consigliere comunale – sono invece ben visibili al cittadino comune che vede aumentare la sua percezione d’insicurezza e cade facile preda di stati d’animo negativi tra cui albergano sentimenti d’odio, di rancore e d’intolleranza. Ma anche questo rientra in una ben precisa strategia di comunicazione politica».
«Nelle more del nuovo Decreto Sicurezza e in considerazione di quanto stabilito dalla Consulta – prosegue Asproso – si CHIEDE al Sindaco: come intenda agire per porre rimedio, nel minor tempo possibile, a questa perdurante situazione di irragionevolezza e di discriminazione nei confronti dei richiedenti asilo. Senza mai dimenticare i contraccolpi, di carattere morale e professionale, che hanno coinvolto i dipendenti dell’Ufficio anagrafe che per tutti questi mesi sono stati costretti “ex lege” – conclude Asproso – a comportamenti inutilmente vessatori ed escludenti a danno di persone che, come unica colpa, rivendicavano un diritto sancito dalla Costituzione».