I ristori dei Decreti Sostegni? Gli italiani che li riceveranno saranno presto costretti a versarli nuovamente allo Stato per pagare le tasse. Lo sostiene l’Ufficio studi della Cgia di Mestre: se con i due decreti Sostegni approvati nei mesi scorsi il governo Draghi dovrà erogare a imprese e partite Iva 21,4 miliardi circa di contributi a fondo perduto, per contro le attività economiche verseranno all’erario quasi 19 miliardi entro la fine di giugno per pagare le tasse. “Insomma – spiega Confartigianato – comparando questi grandi numeri, possiamo affermare, con grande amarezza, che se molti titolari d’azienda riceveranno pochi aiuti e in grave ritardo, dovranno restituirli subito al mittente, cioè allo Stato, per pagare acconti e saldi di Ires, Imu, Irpef/addizionali Irpef, Irap e diritto camerale“. Nella sua analisi, la Cgia ha spiegato: “E’ evidente che stiamo mettendo a confronto solo i saldi. Tuttavia, se con una mano ti danno i ristori e con l’altra se li prendono quasi tutti indietro attraverso le tasse, per lo Stato non cambia nulla, ma per tantissime piccole attività, spossate dalla crisi, le difficoltà sono destinate ad aumentare, alimentando il sospetto tra gli imprenditori di essere vittime di una grande beffa“.
“Da un punto di vista metodologico la stima del gettito fiscale (pari a 18,9 miliardi) è stata calcolata ipotizzando che il numero delle imprese paganti in questo mese di giugno sia in linea con quello registrato negli anni precedenti. Altresì, alla luce dei dati presentati nei mesi scorsi dal Mef relativi alla fatturazione elettronica 2020, si è stimata una riduzione dell’11,5% dei ricavi delle società e del 4,6% delle persone fisiche. Nel calcolo del gettito riconducibile alla prima rata dell’Imu 2021, la stima è stata diminuita di 445 milioni che corrispondono alle esenzioni introdotte dal Governo a beneficio di alcune attività colpite dalle misure di confinamento introdotte nei mesi scorsi“. La Cgia chiosa: “Se, verosimilmente, gli aiuti dei 2 decreti Sostegni verranno “bruciati” per onorare le scadenze fiscali del solo mese di giugno, la CGIA torna a ribadire la necessità di un azzeramento del carico fiscale per l’anno in corso“.