?Intervenire sui contratti a termine all?inizio del periodo estivo con un decreto legge non ci sembra proprio la migliore delle idee. Davvero non si capisce a quale logica risponda un intervento spot su una disciplina così complessa e articolata?. Commenta così, con questa nota, Franco Bastianello, presidente dell?Ordine dei consulenti del lavoro di Vicenza, le anticipazioni mediatiche del cosiddetto Decreto Dignità. ?Come tutti ? dice Bastianello ? siamo in attesa di verificare il testo che sarà pubblicato in Gazzetta, ma non c?è dubbio che le novità in materia di lavoro di cui si parla sono di gran lunga migliorabili, perché così come sono, finirebbero per irrigidire il mercato del lavoro.
Per di più all?inizio del periodo estivo, quando ci sarebbe, al contrario, bisogno di maggiore flessibilità, in particolare nel settore turistico, per incentivare l?occupazione. La riduzione della durata e del numero di proroghe dei contratti a termine induce al turn over e, quindi, non assicura stabilità. Inoltre l’equiparazione integrale della disciplina del Contratto a tempo determinato alla Somministrazione paralizzerebbe un intero settore che occupa lavoratori in possesso di ogni garanzia di natura contrattuale e previdenziale. L?introduzione della causale per le proroghe dei contratti a termine è assolutamente fuori luogo e sarà foriera di contenzioso come abbiamo già visto nel passato. Incomprensibile anche l?inasprimento dell?indennità risarcitoria riconosciuta al lavoratore in caso di licenziamento illegittimo che passa da 24 a 36 mensilità che si inserisce nella disciplina dei licenziamenti già di per sé piuttosto complicata.
Più positivo il commento dell?Ordine vicentino sugli interventi annunciati in materia fiscale e sul gioco d?azzardo, sia per la previsione di abolire lo split payment per le prestazioni di servizi rese alle Pubbliche Amministrazioni, sia per gli interventi mirati a semplificare le attività di studio, come nel caso del rinvio della scadenza dello spesometro e della revisione del redditometro. Condivisibile anche lo spirito con cui è stata disposta la norma che cerca di salvaguardare i livelli occupazionali penalizzando chi sceglie di delocalizzare, a patto, però, di rendere più accoglienti le condizioni generali del Paese per chi vuole fare impresa.