Decreto Legge 44/2021 su obbligo vaccinale operatori sanitari e socio sanitari, CUB Sanità Vicenza dal prefetto con lettera di protesta

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Sit in davanti alla prefettura di Cub Vicenza
Sit in davanti alla prefettura di Cub Vicenza

Stamattina 17 maggio dalle ore 12.00 alle ore 13.00 CUB Sanità Vicenza ha incontrato la stampa davanti alla Prefettura  di Vicenza in contrà Gazzolle in merito alla lettera che ha consegnato al Prefetto di Vicenza contro il Decreto Legge 44/2021 (obbligo vaccinale per operatori sanitari e socio sanitari).

CUB Sanità Vicenza. no a Dl. 44/2021 sull'obbligo vaccinale per operatosi sanitari e socio sanitari
CUB Sanità Vicenza. no a Dl. 44/2021 sull’obbligo vaccinale per operatosi sanitari e socio sanitari

Nell’occasione Maria Teresa Turetta e con i rappresentanti Cub Vicenza ha illustrato le motivazioni dello sciopero nazionale del comparto sanità pubblica e privata proclamato dalla CUB il prossimo 21 maggio, con due manifestazioni organizzate davanti all’Ulss 8 Berica e all’Ulss 7 Pedemontana.

La CUB, scrive nella nota descrittiva della manifestazione, ha manifestato oggi davanti alle Prefetture delle principali città italiane per chiedere l’abrogazione del Decreto 44/2021 che ha introdotto l’obbligo vaccinale per il solo personale sanitario e socio sanitario. La CUB  non si schiera pro o contro le vaccinazioni ma al fianco dei lavoratori e contro i ricatti.  Il problema del decreto legge 44 è che prevede il demansionamento, il trasferimento e la sospensione senza retribuzione per gli operatori sanitari che decidono di non vaccinarsi L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ricorda che anche i vaccinati possono comunque contrarre il virus ed essere fonte di contagio per altri e raccomanda il mantenimento in uso dei presidi di protezione individuale anche per i soggetti vaccinati. Inoltre nelle corsie di ospedale si lavora tutti – vaccinati e non vaccinati – con i DPI, oltre a essere tutti sottoposti a controlli periodici con tamponi.

Anche l’Istituto superiore di Sanità afferma senza fraintendimenti che la vaccinazione anti-Covid non dà la certezza d’essere sicura per chi la fa, non dà la certezza di non contagiare gli altri. Allora perché questo accanimento contro i lavoratori del comparto sanità? Molti di loro sono già stati contagiati, alcuni sono morti per il Covid, magari perché non erano sufficientemente formati o non avevano ausili di protezione, oppure perché, a novembre 2020, invece di essere monitorati con i tamponi molecolari sono stati sottoposti ai tamponi “rapidi” tanto cari a Zaia; tamponi rapidi ora sotto inchiesta.

La CUB a marzo 2021 ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza proprio su questo argomento nel silenzio assoluto delle principali forze politiche di  minoranza in Regione Veneto e abbiamo appreso in questi giorni che finalmente lo scandalo dei tamponi “rapidi” è stato attenzionato dalla Magistratura che sta svolgendo doverose indagini in tutto il Veneto.

Cub sanità Vicenza contro il ricatto vaccinazioni obbligatori per i sanitari
Cub sanità Vicenza contro il ricatto vaccinazioni obbligatori per i sanitari

La CUB chiede l’abrogazione del Decreto 44/2021 perché ricatta i lavoratori mettendoli nella condizione di dover scegliere se rinunciare a tutelare la propria salute o a sfamare la propria famiglia.  Per tali motivi  abbiamo proclamato lo sciopero nazionale degli operatori sanitari e socio sanitari il 21 maggio per l’intera giornata. In questa lotta si uniscono vaccinati e non vaccinati.  A Vicenza la CUB organizza due manifestazioni una davanti al San Bortolo Ulss 8 Berica alle 9.30 e una davanti all’ospedale San Bassiano – Ulss 7 Pedemontana alle ore 12 per impedire che il decreto sia trasformato in legge, contro i brevetti sui vaccini, per lo sblocco totale delle assunzioni, per ricostruire la sanità territoriale ed ottenere una sanità pubblica, universale e gratuita.

A margine del presidio di oggi il Prefetto di Vicenza  ha incontrato i rappresentanti della CUB o che hanno consegnato la nota -allegata di seguito- da rappresentare  al Governo in merito agli esiti nefasti di una privazione dello stipendio a migliaia di lavoratori e alla conseguente non tenuta del sistema sanitario e socio sanitario a seguito della sospensione dal servizio del personale che per mille motivi decide di non vaccinarsi.

Questo è il testo della lettera al Prefetto.

Ill.mo Prefetto di Vicenza (Via Pec)

Oggetto: Obbligo vaccinale introdotto dall’art. 4 D.L. 44/2021: diritto al reddito degli operatori sanitari e socio sanitari.

L’Italia è stata la prima nazione in Europa che ha introdotto l’obbligo di inoculazione di un vaccino sperimentale nei confronti di una categoria di lavoratori (sanitari e socio sanitari), mentre il Consiglio d’Europa in una recente risoluzione (n 2361_2021) vieta agli stati di rendere obbligatoria la vaccinazione anti covid e vieta di usarla per discriminare i lavoratori.

La scrivente Organizzazione Sindacale intende sottoporre all’attenzione del Prefetto, quale rappresentante locale dello Stato, la grave situazione che potrebbe intervenire nei Settori Sanitario e Socio-Sanitario sul territorio Nazionale Italiano, qualora l’Art. 4 al Dl. 44/2021 dovesse venire convertito in Legge dello Stato.

La prima conseguenza sarebbe la sospensione dal lavoro e dal salario del personale sanitario e socio sanitario non vaccinato, con ripercussioni sociali e di ordine pubblico. La sospensione dal lavoro di migliaia di lavoratori lascerà sguarniti un ampio numero di servizi sanitari, socio sanitari e assistenziali, con gravissime ripercussioni sull’ incolumità pubblica e sulla salute dei cittadini.

AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ricorda che anche i vaccinati possono comunque contrarre il virus ed essere fonte di contagio per altri e raccomanda il mantenimento in uso dei presidi di protezione individuale anche per i soggetti vaccinati. Inoltre nelle corsie di ospedale si lavora tutti – vaccinati e non vaccinati – con i DPI, oltre a essere tutti sottoposti a controlli periodici con tamponi.

Ricordiamo che gli operatori sanitari hanno maturato decine e decine di giorni di ferie arretrate, centinaia di ore straordinarie mai recuperate, congedi non utilizzati: forse più che parlare di sospensione a seguito di mancata vaccinazione sarebbe meglio consentire a questi lavoratori di recuperare le energie concedendo loro finalmente ferie, recupero ore e riposi contrattualmente previsti. La verità è che questo personale ha già dato per sostenere i servizi sanitari e socio sanitari, ci ha rimesso la salute, in alcuni casi anche la vita, ha trascurato i propri affetti, non si è riposato adeguatamente, ha lavorato in condizioni indicibili per sostenere una sanità saccheggiata in anni e anni di privatizzazioni e taglio degli organici.

Per tali ragioni chiediamo al Prefetto di far proprie queste preoccupazioni: imporre l’obbligo su un vaccino sperimentale e porre i lavoratori sanitari davanti al ricatto “o ti vaccini o non sfami i tuoi figli” ci vede indignati e preoccupati; per tutti questi motivi chiediamo che il decreto 44/2021 venga abrogato. Distinti saluti

CUB Sanità VicenzaMaria Teresa Turetta