Liquidità. Dopo audizione Abi “sbotta” Zanettin membro vicentino Commissione banche: “e se la gente prende i forconi?”. Dopo Bari altre banche senza soldi?

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i "forconi"

La Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche e sul sistema Finanziario nelle settimane scorse ha finalmente iniziato i propri lavori. Chiediamo all'On. Pierantonio Zanettin, unico componente vicentino della Commissione, così come abbiamo fatto con gli altri quattro componenti veneti di tracciare  un primo bilancio con focus sulle provvidenze a favore degli italiani in questo tragico, lungo, momento di emergenza Coronavirus.

Ad essere audito ieri (di seguito il video integrale già annunciato e linkato nella nostra nota ("Decreto liquidità, diretta audizione ABI in Commissione d’inchiesta sul sistema bancario: presenti i veneti Zanettin, Bitonci e Ferro", Maniero e Raduzzi forse in streaming, ndr), è stato Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Associazione bancaria italiana (Abi), che ha riferito sulle iniziative della task force per la liquidità del sistema bancario nell’emergenza sanitaria.

https://youtu.be/yNJS5Bd2uSI

"Non appena la commissione si è insediata, ci dice l'on. Zanettin, è scoppiata l'emergenza coronavirus e quindi in questo primo scorcio i nostri lavori si sono concentrati soprattutto su un monitoraggio di come le banche stanno operando a sostegno delle imprese e delle famiglie  in questo drammatico frangente.

E' stata quindi disposta una serie di audizioni della Task Force per la liquidità del sistema bancario istituita  dalla Presidenza del Consiglio.

Per prima è stata ascoltata Bankitalia, ieri l'Associazione Bancaria Italiana e ed oggi Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Mediocredito Centrale, che gestisce il Fondo Centrale di garanzia per le micro e piccole  imprese".

Cosa sta emergendo?

Io, ma credo che questo valga per tutti i componenti della Commissione, in questi ultimi giorni sono stato  subissato   di lamentele per  l'operato delle singole banche, che appaino tutt'altro che  sollecite nell'istruire le pratiche per la concessione dei fidi alle  imprese.

In particolare i  piccoli imprenditori e le partite iva si stanno rivolgendo alle banche per ottenere, senza particolari formalità,  il finanziamento fino  25.000 euro, con la garanzia dello Stato, previsto dal decreto liquidità,  ma gli istituti di credito continuano  a nicchiare ed a ritardare spesso pretestuosamente l'erogazione effettiva

Che  cosa lamentano  gli imprenditori?

Le banche chiedono documentazione non prevista dalla legge,  bilanci e  dichiarazioni dei redditi,  e la rinegoziazione dei fidi già concessi.

Questo è scorretto perche la ratio del decreto è quella di fornire nuova liquidità al sistema, e  non  riconvertire i fidi già  concessi, senza garanzie, in fidi con la garanzia dello Stato.

In mie mani ho anche il modulo  di una banca locale veneta, che fa parte di un gruppo di BCC, che si riserva di non erogare il finanziamento in caso di mancata conversione in legge del decreto.

Sono tutte pratiche dilatorie e scorrette.

Cosa hanno risposto i vostri interlocutori?

Ho notato un imbarazzo evidente.

In particolare ieri  il dott. Sabatini  di Abi ha preso atto delle contestazioni dei commissari e  non ha avuto argomenti per difendere l'operato degli istituti di credito.

E' chiaro che l'Abi, è un'associazione che rappresenta solo sul piano politico gli  istituti di credito. ma mi aspetto tuttavia da questa associazione una opera di moral suasion nei confronti dei propri associati, perché evitino comportamenti scorretti o dilatori.

Altrimenti sarà necessario un intervento del Parlamento per rendere più stringenti le norme.

Il dott. Sabatini, per snellire i lavori ed anticipare l'erogazione dei fondi, ha segnalato, segnatamente per quelli di importo più elevato, l'opportunità di una manleva di natura legale.

Infatti nel nostro ordinamento sono presenti norme penali, in materia di antiriciclaggio e fallimentare che potrebbero complicare l’attività delle banche nella erogazione dei crediti.

Lei cosa ne pensa? Oggi intervenendo in Commissione il sen. Lannutti, del Movimento 5 Stelle, mi è sembrato contrario a concederla.

Da avvocato comprendo però anche i problemi dei dirigenti della banche. Se vogliamo che i soldi arrivino ai più presto nei conti correnti delle micro imprese bisogna semplificare al massimo le procedure. Personalmente quindi, in via eccezionale e  transitoria, non sarei contrario a preverderlo.

 Infine come giudica complessivamente l'operato del  governo?

Tante promesse, tante conferenze stampa, tante buone intenzioni ma sul piano degli effetti concreti poco o nulla come dimostrano anche i ritardi denunciati ieri in commissione. Fino ad oggi i lavoratori attendono ancora la cassa integrazione, i finanziamenti alle micro imprese tardano ad arrivare, molti colleghi avvocati e liberi professionisti non hanno ancora visto i 600 euro. Speriamo che la gente non prenda i forconi.

Onorevole Zanettin, non possiamo che confermare le sue dichiarazioni perché anche noi abbiamo prove concrete dei ritardi della banche ma quest'ultima frase, che ha riscontri in minacce già ricevute dai bancari, l'ultimo anello della catena prima dei "postulanti", pronunciata da lei che è un professionista e parlamentare notoriamente moderato dovrebbe far riflettere tutti sulla gravità della situazione.

Se l'esasperazione e la sfiducia crescono di certo le alimentano anche certi atteggiamenti di banche, che non si limitano ai soliti mega istituti ma si allargano anche a Bcc venete e del nord est, come denunciava il deputato Zanettin, e a Istituti, come la super protetta Popolare di Bari, al cui "salvataggio" parteciperà proprio Medio Credito Centrale, controllata dalla publica Invitalia, oggi audito nella persona del suo Ad, Bernardo Mattarella che fu dirigente di Banca Nuova...

L'istituto barese, di certo non maltrattato come la BPVi e, soprattutto, Veneto Banca, addirittura, leggiamo, «non può 'accogliere ulteriori domande' sui prestiti garantiti dallo Stato fino a 25mila euro previsti dal decreto di inizio aprile, perché 'le richieste hanno superato il plafond messo a disposizione dalla Banca'».

Ma allora le banche che ritardano lo fanno per eccessiva e conservativa burocrazia o perché sono illiquide nonostante la massa di liquidità immessa nel sistema dalla Bce?

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario corri a verificare!

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