Decreto Liquidità e criticità banche, audizione Stefano Cappiello (MEF) presso Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario

552

Dopo la conversione in legge del D.L. Cura Italia lo scorso venerdì 24 aprile alla Camera e dopo le altre audizioni tra cui, per il decreto liquidità (clicca qui per scaricarlo), quella del dg dell'Abi Giovanni Sabatini, ieri mattina la Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presieduta dalla deputata M5S Carla Ruocco, e di cui fanno parte i parlamentari veneti Pierantonio Zanettin e Massimo Ferro (Forza Italia), Massimo Bitonci (Lega) e Alvise Maniero e Raphael Raduzzi (M5S), ha audito il dottor Stefano Cappiello, Dirigente generale del sistema bancario e finanziario del Ministero dell’economia e delle finanze  e attivo nella task force per la liquidità del sistema bancario durante l’emergenza Covid.

Le segnalazioni che continuano ad arrivare, spiega la Presidente, mettono in luce una comunicazione poco efficiente tra imprese e istituti di credito, oltre ad un’eccessiva burocratizzazione delle pratiche.

«Sovraccarico di procedure e tempi di reazione ancora troppo lunghi per le necessità del Paese» avverte Carla Ruocco. La Commissione e le task force, con il loro dialogo, hanno il dovere di eliminare qualsiasi asimmetria informativa tra chi beneficia degli strumenti messi in campo dal Mef e le istituzioni, auspica di conseguenza Cappiello. La scelta, quella delle banche come mediatrici tra Stato e imprese, è stata dettata dalla presenza capillare degli istituti di credito su tutto il territorio che le rende già “vicine”, quindi, ai soggetti interessati. La tecnologia digitale di cui le banche dispongono, inoltre, permetterà una più efficace raccolta di domande e conseguente erogazione dei servizi, afferma Cappiello.

L’audizione ha il compito di presentare gli strumenti affidati alle banche per sostenere la liquidità e, a seguire, i passi con i quali il Mef attuerà queste misure. Tra gli strumenti adottati dal Cura Italia, il primo è la moratoria, ovvero il meccanismo che limita la revoca di affidamenti e sospende i mutui (art. 56 D.L. 17/3 2020, n. 18) dei soggetti in bonis, quindi di coloro che non hanno posizioni di credito deteriorato, con la possibilità di differire la somma non pagata al 30 settembre 2020.

Le imprese che hanno un credito deteriorato a causa della crisi, ovvero dopo l’1 febbraio 2020 secondo il protocollo, avranno ugualmente accesso al fondo, assicura Cappiello.

L’altro strumento messo in campo dal decreto legge liquidità è il rilascio di garanzie per generare nuova finanza. Questa misura, in particolare, prevede l’azione del Fondo centrale di garanzia (art. 49) per i cosiddetti “prestiti veloci” fino a 25.000 euro, accessibili tramite autocertificazione. I prestiti maggiori, invece, verranno garantiti dalla SACE, la società per l’assicurazione e i servizi finanziari ad aziende che fanno export, con coperture tra il l'80 e il 90 per cento a seconda della fascia di importi.

Per quanto riguarda i prestiti fino a 25 mila euro, Cappiello tiene a precisare: «stiamo assistendo a un’impennata nll’utilizzo del Fondo di garanzia». Ieri sera (martedì per chi legge), il numero di domande era già a quota 30 mila e SACE invece ne sta seguendo 150. La pratica di rilascio della garanzia, sottolinea Cappiello, dura tra i due e i tre giorni e questo se sussistono tutti i presupposti nel momento della domanda, precisa.

La società, inoltre, si occuperà dei controlli antimafia per evitare fenomeni di riciclaggio e altri reati connessi all’erogazione di liquidità a soggetti sbagliati. A questo proposito, infatti, SACE ha firmato un protocollo con il Ministero dell’Interno. «Il sistema di SACE prevede la tracciabilità degli impegni assunti dal prenditore di finanza in via preventiva e in via successiva» spiega l'alto dirigente del Mef alla Commissione .

I lavori della task force, istituita il 29 marzo scorso, per Stefano Cappiello evidenziano la necessità di una simmetria informativa tra imprese e istituzioni: accentramento dati, raccolta e gestione segnalazioni, sistemi di FAQ (Frequently Asked Questions) sono alcuni dei metodi istituiti per prevenire inefficienze e ritardi nell’erogazione dei servizi. «Abbiamo 1,3 milioni di soggetti interessati alla moratoria, per un totale, ad oggi, di 140 miliardi di euro» dichiara. Per quanto riguarda le richieste di rilascio della garanzia, invece, Cappiello comunica che ne sono arrivate circa 39 mila; e di queste, 20.800 riguardano i prestiti fino a 25 mila euro, con copertura del 100%. «Sono numeri che fanno ben sperare» commenta.

Meno ottimisti sono invece alcuni deputati della Commissione. Giacomoni (Forza Italia) fa notare come molte richieste non siano ancora state evase, denunciando anche un’eccessiva richiesta di documentazione da parte degli istituti di credito. De Bertoldi (Fratelli d’Italia), invece, avverte del pericolo che, senza un’adeguata vigilanza sugli istituti di credito, molte banche potranno avere margini troppo ampi di discrezionalità con cui erogare i prestiti alle imprese.

Riguardo queste ed altre note Cappiello si mostra disponibile ad integrarle nei prossimi provvedimenti che assumerà il Mef, precisando che il territorio in cui si sta addentrando il Ministero è ancora inesplorato e ogni dialogo tra istituzioni e imprese servirà a correggere eventuali mancanze.

Seguono prossime audizioni, qui tutte

Seguono prossime audizioni, qui tutte

Sei arrivato fin qui?

Se sei qui è chiaro che apprezzi il nostro giornalismo, che, però, richiede tempo e denaro. Se vuoi continuare a leggere questo articolo e per un anno tutti i contenuti PREMIUM e le Newsletter online puoi farlo al prezzo di un caffè, una birra o una pizza al mese.

Grazie, Giovanni Coviello

Sei già registrato? Clicca qui per accedere