“Alcune banche ritengono di guadagnare poco con i prestiti fino a 25.000 euro (come da decreto liquidità, ndr): così, all’esterno, raccontano una cosa, mentre all’interno danno indicazioni in senso opposto perché parlano di poca convenienza e spingono i direttori di filiale, in maniera subdola, a non erogare credito e contemporaneamente dicono che lo devono fare per senso civico“. Lo ha detto (La Presse) il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato durante la trasmissione Radio Anch’io su Radio Rai Uno.
Secondo Sileoni “la colpa dei ritardi nella concessione di liquidità deve essere equamente distribuita tra le istituzioni e una serie di circostanze. La colpa principale parte dal fatto che il governo ha deciso di affidarsi a due soggetti, Fondo pmi e Sace, che strutturalmente non avevano abitudine a garantire questo tipo di prestiti e per loro questo è stato un fatto certamente nuovo“.