Decreto Marzo Cura Italia in via di pubblicazione, Commercialista telematico puntualizza le misure economiche

259
Decreto Marzo Cura Italia illustrato da Giuseppe Conte
Decreto Marzo Cura Italia illustrato da Giuseppe Conte

Dopo diversi rinvii sono state ?nalmente approvate le norme tanto attese, il Decreto Legge giornalisticamente denominato Decreto marzo cura Italia, contenente le varie misure che il Governo mette in campo per fronteggiare la gravissima crisi sia sanitaria che ?nanziaria per l’emergenza Coronavirus (qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr).

«A questa mattina martedì 17/3 il Decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per cui i testi che circolano sono pertanto da considerarsi solo bozze» ci ha detto il nostro consulente dr. Robert Gugliemi di Vicenza, che, comunque, ci ha girato una comunicazione di Commercialista Telematico con le prime puntualizzazioni sul decreto che condividiamo con i nostri lettori di seguito.

Decreto marzo Cura Italia suddiviso in cinque parti

Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha evidenziato i punti principali della norma, che   si suddivide in cinque assi e prevede sostanzialmente una spesa complessiva di 25 miliardi di euro. E’ stato ribadito che questo intervento è stato pensato per essere un primo scudo alle esigenze e che già si sta lavorando al “Decreto Aprile”.

Prima parte

La prima parte del Decreto Marzo cura Italia è dedicata al ?nanziamento del sistema sanitario e protezione civile, con un investimento di circa 3,5 miliardi.

Seconda parte

La seconda parte è dedicata al sostegno del reddito dei lavoratori, sia dipendenti che autonomi, con la previsione di circa 10 miliardi di spese.

Queste spese sono dedicate sostanzialmente agli ammortizzatori sociali, quali Cassa Integrazione Guadagni anche straordinaria, Fondo Integrazione Salariale, e contributi e vocher anche per gli autonomi.

Come già previsto nelle bozze del decreto circolate nei giorni precedenti la cassa integrazione si potrà chiedere per 9 settimane, e sarà a disposizione di tutte le aziende comprese quelle con anche un solo dipendente e verrà estesa a tutti i settori non coperti, compresi agricoltura e pesca, a eccezione del lavoro domestico.

Come da anticipazioni viene confermato il congedo parentale per 15 giorni o in alternativa si potranno ottenere voucher di 600 euro per baby sitter (la cifra sale a 1.000 euro per i medici, infermieri, operatori sanitari e ricercatori) e congedi parentali e permessi per i genitori di ?gli minori di 12 anni, in considerazione della chiusura delle scuole (ipermessi potranno essere di 15 giorni con garanzia del 50% della retribuzione) e maggiori tutele per i genitori di ?gli con handicap.

Vengono ampliati i permessi previsti dalla Legge 104 per i mesi di marzo e aprile; il periodo trascorso obbligatoriamente in quarantena viene equiparato alla malattia ma non valido per il periodo di comporto; confermata l’applicazione del reddito di cittadinanza e della NASPI.

Il decreto prevede una indennità di 600 euro per il mese di marzo (si vedrà poi il seguito nel decreto aprile), che non concorrerà alla formazione del reddito, a favore dei lavoratori autonomi e dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (anche verso società e associazioni sportive dilettantistiche) iscritti alla Gestione separata INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.

L’indennità sarà erogata dall’INPS ma solo nei limiti degli importi stanziati e a seguito di presentazione di apposita istanza.

In merito ai professionisti iscritti nelle apposite Casse previdenziali saranno queste ultime ad intervenire.

La terza parte

La terza parte del decreto Marzo si occupa della liquidità del sistema del credito, nell’ottica di mettere le banche in condizione di esaudire le richieste di credito.

Decisa la sospensione del pagamento delle rate di mutui e prestiti attraverso il potenziamento delle varie forme di garanzia per il sistema bancario.

Prevista inoltre la sospensione per nove mesi del pagamento delle rate dei mutui sulla prima casa anche per lavoratori autonomi, subordinata alla presentazione di una autocerti?cazione con la quale si attesta di aver perso, in untrimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019.

Molto interessanti le norme di sostengo alle microimprese e quelle piccole e medie che avevano ottenuto prestiti o linee di credito, in quanto quelle accordate sino a revoca, e i ?nanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti, non possano essere revocati ?no alla data del 30  settembre 2020. Alla stessa data sono rinviati i prestiti non rateali.

Il quarto pilastro del decreto marzo cura Italia

Il quarto pilastro del decreto si occupa dei contribuenti e in tal senso sono state confermate le proroghe del pagamento di tributi e contributi, per ora ?no al 31 maggio; la sospensione vale per tutte le aziende al disotto dei 2 milioni di ricavi e per le ?liere più colpite quali turismo, ristorazione, sport, cultura, trasporti, servizi educativi. Per le altre la scadenza è prorogata solo ?no al 20 marzo.

Quinto asse

Il quinto pilastro si occupa più in generale del sostegno ai vari settori economici.

Con altri interventi verranno analizzate tutte le varie norme introdotte dal Decreto marzo cura Italia, vedi sezione dedicata alle varie problematiche legate all’emergenza Corona virus

Commercialista Telematico