Arriva l’emendamento del Governo al decreto rave, che riscrive il testo e cambia anche il numero dell’articolo, non più il 434 bis, ma il 633 bis.
Con questo emendamento il reato è limitato a “chiunque organizza e promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento” quando “dall’invasione deriva un concreto pericolo” per la salute o l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene“.
“Con quest’emendamento al decreto-legge anti-rave, il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire”, ha commentato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio
In definitiva, viene meglio circoscritta la fattispecie astratta del reato, come aveva chiesto il capogruppo Fi in Commissione Giustizia a Palazzo Madama, il senatore vicentino Pierantonio Zanettin, che allo scopo aveva presentato alcuni emendamenti.
“I dubbi di costituzionalità della fattispecie astratta – ha commentato – con questo testo paiono definitivamente fugati. Ora il reato è tipizzato adeguatamente ed è stato anche espunto il riferimento all’ordine pubblico che era in contrasto con l’articolo 17 della Costituzione, quello che tutela la libertà di riunione.
Resta in piedi – sottolinea il senatore di FI – la questione dell’entità della pena massima. E viene distinto il ruolo tra promotore e partecipante, proprio come avevamo chiesto noi. La
nuova fattispecie infatti punisce solo chi promuove o organizza questi mega raduni”.