Molte delle attuazioni richieste dalle norme non sono ancora state pubblicate. Un problema che non è attribuibile esclusivamente all’emergenza Covid, ma che costituisce da tempo una caratteristica strutturale della vita politica italiana. I decreti attuativi richiesti per le leggi pubblicate durante la XVIII legislatura infatti sono complessivamente 1.183, di cui 637 ancora da pubblicare (dati al 14 maggio 2021). Se all’inizio di aprile i decreti attuativi mancanti erano il 57,3%, adesso la percentuale è scesa al 53,8%.
In base ai dati messi a disposizione dall’ufficio per il programma di governo, sappiamo che gli atti aventi forza di legge approvati definitivamente dall’inizio della legislatura sono 183 e di questi 95 richiedono almeno un decreto attuativo per la loro piena applicazione. Complessivamente, al 14 maggio, le attuazioni richieste sono 1.183 di cui 637 (il 53,8%) ancora mancano all’appello.
Suddividendo le norme in base ai governi che le hanno presentate possiamo osservare come non sia ancora stato pubblicato oltre il 90% dei decreti attuativi richiesti per le norme emanate durante il governo Draghi. Da notare però che l’attuale esecutivo ha “ereditato” anche il 58,3% dei decreti attuativi relativi alle misure varate durante il governo Conte II (466 decreti attuativi sui 799 richiesti) ed il 37,5% di quelle relative al Conte I (125 su 333).
Analizzando più nello specifico l’operato dell’attuale esecutivo, possiamo osservare che le norme emanate negli oltre 3 mesi dall’insediamento che necessitano di attuazioni sono 10 in totale. I decreti attuativi richiesti sono complessivamente 51 di cui già adottati solo 5. Tra le misure che richiedono il maggior numero di attuazioni troviamo il decreto sostegni (3 decreti attuativi pubblicati su 17 richiesti), il decreto legislativo 36/2021 riguardante la riforma degli enti sportivi (0 su 13) e il decreto sulla riorganizzazione dei ministeri (0 su 10).
Fonte: elaborazione Openpolis su dati ufficio per il programma di governo.