“Il delicato dossier dell’eredità di Leonardo Del Vecchio appare sempre più complesso da gestire e soprattutto da chiudere”. È quanto ricostruito da Il Sole24 Ore, oggi in edicola. In Delfin c’è una situazione di stallo e lo status quo potrebbe trascinarsi fino alla data della prima udienza della causa avviata da Francesco Milleri contro lo “Stato di graduazione” stilato da Luca Del Vecchio a seguito dell’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
Lo sviluppo della vicenda potrebbe ribaltare le posizioni di forza oggi in essere in Delfin, società che detiene tutte le partecipazioni azionarie e la liquidità di Leonardo Del Vecchio, imprenditore italiano, morto nel 2022, fondatore e presidente di Luxottica e presidente esecutivo di EssilorLuxottica, la più grande holding produttrice e venditrice mondiale di occhiali e lenti. È stato anche un importante azionista di Covivio e Assicurazioni Generali.
In un suo articolo Marigia Mangano, scrive: “Punto di partenza per capire quanto sia complessa la chiusura di questa delicata partita, è la fotografia dei nuovi equilibri. Gli azionisti di Delfin oggi sono Claudio, Marisa e Paola Del Vecchio (figli della prima moglie Luciana Nervo), Leonardo Maria (l’unico figlio di Nicoletta e di Del Vecchio), Luca e Clemente (avuti dalla compagna Sabina Grossi) e Rocco Basilico (nato dal matrimonio tra Nicoletta e il primo marito Paolo Basilico). Ognuno di loro ha il 12,5% di Delfin, un pacchetto che oggi assicura, complice la gestione di Essilor Luxottica da parte di Francesco Milleri, una ricchezza nell’ordine di quattro miliardi a testa considerando che il gigante degli occhiali Essilux, di cui Delfin ha il 32%, è a un passo dalla capitalizzazione di 100 miliardi.
Con personalità molto diverse tra loro, gli otto eredi dell’impero fin dal loro approdo in Delfin in veste di azionisti hanno avuto modo di misurare le relazioni con gli altri soci e capirne le affinità. Così nel libro soci della holding lussemburghese si sono delineate nuove alleanze interne. Secondo fonti qualificate, oggi si contano tre blocchi di azionisti che la pensano diversamente su due piani ben distinti dell’intesa allo studio: il primo strettamente tecnico su aspetti che hanno a che fare con le modifiche fin qui studiate, il secondo che abbraccia questioni di fondo più articolate che ruotano intorno alla effettiva volontà di procedere secondo le disposizioni testamentarie di Leonardo Del Vecchio ma soprattutto si riducono a questioni di mera fiducia tra le parti coinvolte”.
L’articolo, poi, approfondisce il nodo delle alleanze tra i vari “gruppi” di eredi e gli altri soci per arrivare a delineare la complessità della situazione. “Tra due settimane, secondo quanto ricostruito da Il Sole24 Ore, sarebbe in agenda un nuovo incontro tra le parti, ma l’impressione è che lo stesso difficilmente sarà risolutivo“, viene aggiunto.
Fonte: Il Sole 24 Ore