Depurazione di acqua inquinata da Pfas, le precisazioni dell’assessore Gianpaolo Bottacin

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In merito a quanto dichiarato oggi dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin e Manuel Brusco su “Descrizione del progetto WaterPlas per la depurazione di acqua inquinata da PFAS”, l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin precisa quanto segue:

“Sono rammaricato che qualcuno abbia pensato di distruggere qualsiasi regola istituzionale e schema che la Giunta si era data con l’Università, istituzione seria, con cui abbiamo da sempre proficue collaborazioni. La mia delibera e il conseguente contratto tra Giunta e Università prevede che l’esito della ricerca finanziata dalla Giunta vada presentato alla Giunta stessa prima di esser divulgato. Sottolineo che l’accordo con l’Università di Padova per gli aspetti chimici e quello con l’Università di Verona per gli aspetti biologici sono stati definiti con una mia delibera di giunta. E, infatti, eravamo in attesa della data di presentazione dei dati con successiva immediata conferenza stampa.

A me non serve alcun anello di congiunzione tra Università e assessorato. Dal punto di vista formale esiste un contratto che regola i rapporti e dal punto di vista informale ci sono interlocuzioni costanti.

Se i consiglieri del M5S vogliono dimostrare una qualsiasi utilità per i cittadini, facciano da anello di congiunzione con il Ministro Costa, che da un anno e mezzo ha promesso di mettere i limiti sui PFAS e ad oggi non ha fatto nulla. Il vuoto pneumatico. Nessuna iniziativa concreta del ministro pentastellato relativamente ai PFAS. E questo nonostante le ripetute richieste del sottoscritto, a cui si sono uniti altri colleghi e soprattutto dei cittadini. Se il M5S vuole avere un minimo di credibilità, visto che gestisce da tempo il Ministero dell’ambiente inizi a fare qualcosa. O forse è più urgente la tassa sui motori a benzina, quella sui motori diesel, quella sui carburanti per i trasportatori, quella per gli agricoltori ecc. ecc.?

Mettano i limiti. Io li ho messi e sono sottoposto a 42 ricorsi per 98 milioni di richieste danni perché qualcuno sostiene che non competenza della Regione mettere i limiti. E loro cosa fanno? Hanno forse paura delle lobbies? Anziché presentare le iniziative del sottoscritto, inizino a fare qualcosa.”

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