Desertificazione bancaria Veneto, sindacati in ansia per chiusura di 43 filiali Intesa Sanpaolo

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I sindacati sono preoccupati per la continua desertificazione bancaria che sta interessando tutte le province del Veneto da diverso tempo. A peggiorare lo scenario, il Piano industriale di Intesa Sanpaolo che, da Vicenza a Belluno, prevede la chiusura di ben 46 filiali entro il 2026. Alcune di esse hanno già abbassato la saracinesca.

Secondo alcuni dati, a Vicenza chiuderanno quelle di Fermi e Galleria Crispi. Nella provincia berica, Recoaro e Enego vedrebbo chiuse le rispettive sedi. In totale saranno 8. Poi ce ne sono 11 a testa per il Veneziano e il Padovano, fino ai 2 sportelli a Belluno e dintorni. 6 a Treviso, 5 a Verona e 3 a Rovigo chiudono la conta.

Il Corriere del Veneto ha raccolto una dichiarazione in merito al fenomeno di desertificazione bancaria in Veneto di Matteo Cavallin, segretario First Cisl di Venezia: “Siamo molto preoccupati. Meno sportelli bancari nei comuni significa rischiare di far perdere un servizio fondamentale per le comunità. Crediamo che da parte delle banche servano la presenza e il sostegno al territorio”.

L’inquietudine è condivisa anche da Giuliano Xausa, segretario nazionale della Fabi per Intesa Sanpaolo, che ricorda come l’intervento in Veneto si inserisca in un territorio che ancora ricuce gli strappi generati dai default delle ex popolari: “Riteniamo che le banche debbano rimanere presenti e ben visibili sul territorio. Siamo sempre stati contrari alle chiusure di sportelli che, per Intesa, parte dalla volontà di trasferire il più possibile i piccoli clienti sul digitale di Isybank”.