Desertificazione bancaria, Zaia: “garantire servizi in aree isolate venete vicino ai cittadini, capillare utilità sociale per persone più fragili”

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Banche, filiale chiusa: desertificazione bancaria
Banche, filiale chiusa: desertificazione bancaria

“Una corretta distribuzione degli sportelli bancari e dei bancomat sul territorio è indispensabile. La desertificazione bancaria, infatti, non è solo una conseguenza delle riorganizzazioni degli istituti di credito; per i territori è un vero problema perché sono ridimensionati i servizi al cittadino e depauperata la rete dei punti di riferimento delle comunità. Un problema che, inevitabilmente, si riverbera sulla vita delle persone, a cominciare dalle più fragili come gli anziani, e richiede maggiore attenzione nelle aree più svantaggiate come quelle montane o più isolate nella pianura. Non è mai fuori luogo, dunque, che la Regione e tutte le Istituzioni si uniscano nella raccomandazione che la presenza dei servizi bancari sia mantenuta in modo da garantire la sua capillare utilità sociale”.

Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a fronte delle notizie di stampa che oggi sottolineano, nuovamente, il progressivo ridimensionamento della rete dei servizi bancari con riferimento, nello specifico, alla provincia di Verona.

“Leggo che negli ultimi tre anni i comuni senza una filiale sono passati nell’area scaligera da 11 a 14, privando della vicinanza al servizio circa 22.000 cittadini – prosegue il Governatore -. Oggi si parla di desertificazione bancaria nel Veronese, dopo che notizie simili in passato hanno interessato le Dolomiti, la Pedemontana, il Veneziano. In questo periodo in cui c’è un grande impegno per avvicinare i servizi ai cittadini si deve considerare che, soprattutto nei paesi, ci sono persone, molto spesso sole, per cui è difficile intraprendere spostamenti significativi e che per motivi anagrafici non hanno dimestichezza con l’home banking. L’appello che viene da tanti sindaci e amministratori locali non può essere ignorato”.

“Un grazie va agli istituti di credito che, anche a fronte di difficoltà, continuano a mantenere attivi i presidi territoriali, dando prova di saper guardare al futuro nel solco di una tradizione – conclude il Presidente Zaia -. Sono certo, infatti, che molti, che per storia hanno sempre dimostrato un particolare legame con il territorio, possono rendersi conto che il loro successo è dovuto a tante realtà locali dove il loro sportello è un riferimento identitario come la piazza, il bar, la casa comunale”.

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Marco Ferrero
Nato nel 1983 a Torino, laureato nel 1988 in Lettere e Filosofia presso l’Università di Torino con una tesi in Storia Medievale, nel 1996 ho avviato un’attività autonoma di consulenze editoriali e di grafica che si è concretizzata nello studio Scriptorium. Dal 2016 lo studio è diventato casa editrice Scriptorium. Svolgo attività di ricerca nel settore della storia medievale e tengo, sullo stesso argomento, conferenze e lezioni presso istituzioni pubbliche e private. A vario titolo ho collaborato con riviste di settore pubblicando saggi a carattere storico e artistico. Nel 1998 ho fondato a Bassano del Grappa (VI) il Centro Studi Medievali “Ponzio di Cluny” , di cui da allora ricopro la carica di presidente. L’associazione opera nel settore della ricerca e della divulgazione in ambito medievistico.