Ma è successo davvero? La tre giorni di “Di Carlo sì, Di Carlo no” che ha turbato la paciosa Vicenza è stata fiction o realtà? È doveroso chiederselo perché i fatti dicono che crisi non c’è stata. Ricostruiamo: il Vicenza perde la terza partita di fila in campionato a Cosenza, al 90’ la società comunica il silenzio stampa e la squadra torna a casa come se nulla fosse. Il giorno dopo nessuna variazione al programma degli allenamenti, tant’è che Mimmo dirige senza fare una piega il consueto allenamento del lunedì.
Il silenzio stampa, che sembrava limitato solo al dopo gara, è nel frattempo prolungato sine die (e senza comunicati in proposito di via Schio). Martedì è la fotocopia di lunedì: allenamento guidato da Di Carlo, mutismo su tutti i fronti. La vicenda si conclude alle 12,31 di mercoledì con il lancio del comunicato stampa della società che dà queste quattro notizie: è stata fatta una profonda analisi della situazione sportiva; è confermata la fiducia a Di Carlo; la squadra va in ritiro dal giorno successivo (ma non dice fino a quando) per preparare le due successive partite; il silenzio stampa è prolungato fino a sabato.
Se ci atteniamo ai fatti, dunque, non c’è stata alcuna crisi. La sfiducia all’allenatore? Ma quando mai, anzi… I contatti con altri tecnici? Lo hanno scritto e detto i media e solo loro. I rifiuti di Venturato, Marino, Corini, Oddo, ecc.? Mai confermati dalle parti. Va tutto bene, ragazzi, in casa biancorossa. Vi siete agitati per niente.
Dopo settantadue ore, finisce la puntata vicentina di “Scherzi a parte” e tutto continua com’era prima, salvo la “profonda analisi” sulla squadra ultima in classifica a zero punti, con un solo gol all’attivo (grazie a un molto generoso rigore concesso nel finale di Cosenza), subito eliminata dalla Coppa Italia e totalmente priva di gioco e di condizione.
Noi che lavoriamo nella comunicazione dovremmo prendercela, almeno un pochino, per come sono state presentate le cose. Siamo corsi dietro alle notizie, le abbiamo pubblicate, abbiamo fatto ipotesi che si sono trasformate in notizie, abbiamo dato per certi annunci sparati da altri senza nemmeno una volta controllare e citare le fonti. Tutto anonimo.
I tifosi dovrebbero essere ancora più arrabbiati. Primo: perché il Vicenza è indubbiamente in crisi tecnica e non è stata presa alcuna misura concreta per risolverla. Secondo: perché è stato fatto credere che l’allenatore-bandiera Mimmo Di Carlo fosse stato sfiduciato e, invece, non era vero. Terzo: perché si è creato un dibattito sul toto-allenatori assolutamente infondato e fittizio.
Ma è davvero così? Siamo tutti finiti in una fiction? Ovviamente no. Alle prime avvisaglie, altrimenti, la società avrebbe dovuto lanciare un comunicato con cui confermava la fiducia a Mimmo. E poi, magari, un altro in cui smentiva contatti e addirittura trattative con altri allenatori.
Non è stato fatto nulla, invece. Ed è, quindi, inevitabile il sospetto che le cose non siano affatto andate come apparentemente sembra e che l’intenzione fosse, invece, proprio quella di licenziare l’allenatore. A cui s’aggiunge, purtroppo, anche il dubbio che licenziamento non ci sia stato perché gli interpellati non hanno accettato. Questa sarebbe la verità più triste, perché cancellerebbe drasticamente la convinzione che Vicenza sia una piazza attrattiva e il suo blasone una motivazione sufficiente.
Cari tifosi, fino a prova contraria, ridate fiducia alla società e smettetela di accusare tutto l’organigramma, dal patron in giù, di incapacità, approssimazione e dilettantismo. Non è successo nulla, fatevene una ragione, il progetto continua con gli attori scelti e confermati, la crisi si risolverà.
Basterà un ritiro di pochi giorni? L’unica mossa della società è questa e vedremo se funzionerà. La squadra e l’allenatore, comunque, potranno andare in campo contro il Pisa sereni, concentrati e grintosi perché non è successo niente e la fiducia non è mai venuta meno.
Riprendo con questa nota la rubrica BiancoRosso, che diventa bisettimanale. Grazie al direttore Coviello per la fiducia.