Grazie alla vittoria sull’Alessandria con i due gol di David Diaw il Vicenza raggiunge il Pordenone, con cui ora condivide l’ultimo posto, e accorcia le distanze dal Crotone (terzultimo), che ha due punti in più, e dal Cosenza (quartultimo) che è più avanti di sei lunghezze. Il distacco dall’Alessandria, che occupa la prima posizione play out, rimane pesante (-9) e, ancor di più, quello (-11) dalla SPAL, oggi virtualmente salva.
Si sono, quindi, giocati gli ultimi tre recuperi pendenti in Serie B e la classifica è finalmente stabilizzata. Con la chiusura della sessione invernale di calciomercato le rose saranno definite, salvo ulteriori movimenti di giocatori svincolati per i quali il termine scade il 25 febbraio.
La soddisfazione per il primo successo dei biancorossi trascinati al Menti da Diaw è, però, un po’ smorzata dal contemporaneo pareggio ottenuto in trasferta proprio da Crotone e Cosenza, dirette concorrenti nella lotta per la salvezza, contro avversarie di rango superiore quali sono Parma e Cittadella.
Il dato che colpisce, esaminando l’area retrocessione, è il rendimento molto basso comune ad almeno quattro delle squadre coinvolte: Cosenza, Crotone, Pordenone e Vicenza hanno medie molto inferiori al punto a gara, che invece ha l’Alessandria, e che, in ogni caso, nemmeno sarebbe sufficiente per assicurarsi il mantenimento della categoria.
Ciò comporta che, per puntare alla salvezza, Il Lane dovrebbe almeno raddoppiare la media nelle diciotto partite che mancano e che, quindi, non basta vincere tutti gli scontri diretti. Quattro successi, infatti, porterebbero solo dodici punti e cioè circa un terzo del fabbisogno per la salvezza diretta. Il ragionamento è diverso se si cambia obbiettivo, puntando al piazzamento al quartultimo o al quintultimo posto, che assicurano l’accesso ai play out, sempre che questi si disputino perché, se il distacco fra le due così classificate a fine campionato è superiore a quattro punti, la squadra con il piazzamento peggiore retrocede direttamente. Al momento il distacco fra Alessandria e Cosenza è di tre punti.
Mirando, invece, i play out al Vicenza è richiesto un rendimento superiore a quelli dell’Alessandria, che, mantenendo la media attuale, chiuderebbe a 40 punti e del Cosenza (punteggio finale: 32,3). Dopo le prime venti gare la media dei biancorossi è 0,55 e quindi bisognerebbe elevarla non di poco per riuscire a superare alla fine queste due concorrenti.
Il calendario degli scontri-salvezza avvantaggia i biancorossi che ne giocheranno tre in casa (Cosenza, Pordenone e Crotone) e solo quello con l’Alessandria in trasferta. In febbraio, il 12 e il 26 (entrambi di sabato), scenderanno in campo al Menti i calabresi e i friulani, mentre la sfida con il Crotone è calendarizzata alla trentatreesima giornata (5 aprile) e quella con i piemontesi all’ultimo turno, il 6 maggio.
Le conclusioni a cui portano tutti questi ragionamenti indicano che la vittoria sull’Alessandria ha un valore puramente per il morale della squadra e della tifoseria ma cambia ben poco sul lungo termine. La via per la salvezza resta complicatissima e insidiosa, e sarebbe sbagliato e, anzi, controproducente fondare delle speranze su questo risultato.
Devono cambiare tante cose nel Vicenza per arrivare vincenti a un traguardo che non si può mancare qual è la permanenza in B e i cambiamenti dovrebbero investire non solo l’aspetto tecnico. Se, infatti, si volessero mettere le fondamenta per un successivo campionato fra i Cadetti meno fallimentare di quello in corso, bisognerebbe darsi da fare fin da subito cominciando con l’approntare un progetto serio e sostenibile, con lo scegliere le figure più competenti e esperte per realizzarlo, con il creare un’intesa con la piazza più rispettosa del suo passato e della sua storia.
Il Vicenza ha davanti a sé un mese in cui probabilmente si deciderà il suo futuro. Se il 5 marzo la sua classifica sarà ben diversa, vorrà dire che saranno state trovate nel frattempo le contromisure per dare una svolta alla stagione e per provarci a rimanere fra le venti della Serie B dell’anno prossimo.
La prestazione con l’Alessandria ha dato qualche indicazione utile oltre ai due gol di Diaw? La prima e più importante riguarda il ruolo da protagonista che potrebbe avere Davide Diaw nella mission impossible. Se l’attaccante avrà ritrovato sé stesso grazie alla doppietta segnata ai grigi, la squadra avrà finalmente il terminale offensivo che le è mancato nella prima parte del campionato. La posizione che Brocchi gli ha assegnato in campo gli è congeniale, il tandem con Meggiorini è il migliore che si sia visto finora, le qualità personali ci sono. Ecco le premesse perché sia lui il giocatore leader di questa squadra.
Non ci si può nascondere che il Lane ha vinto questo match grazie a due grandi giocate di Diaw, due episodi di grande calcio in una partita in cui non si è visto granché di buono. I primi dieci minuti dei biancorossi sono stati preoccupanti, la squadra era in balia dell’Alessandria; la difesa ha beccato il solito inevitabile gol; i rinforzi sono ancora a corto di preparazione; nel secondo tempo non sembrava che si giocasse con un uomo in più. Contava il risultato, è senz’altro vero, ma i test che contano devono ancora arrivare e ci vorrà ben altro per superarli.