‘Vertenza Diesel: facciamo chiarezza’: Filt Cgil risponde ad accuse Usb per cambio contractor logistica Otb di Rosso nel Vicentino

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Filt Cgil, i vertici di Vicenza e Veneto
Filt Cgil, i vertici di Vicenza e Veneto

Contestualmente alla ricezione e alla pubblicazione della nota di Usb il 1° novembre che titolavamo «Cambio di appalto a Isola Vicentina, Thibault (Usb): “Cgil e sindacati ‘alleati’ di gruppo Rosso, DHL e Confindustria, 7 lavoratrici licenziate”» abbiamo chiesto repliche dirette (via mail) ai principali interessati, cioè gruppo Renzo Rosso, Cgil e Dhl e tramite la pubblicazione del comunicato a tutti i chiamati in causa.

Se Otb non ha risposto in questa fase, mentre DHL Supply Channel ci ha verbalmente detto che non era questo momento delicato il migliore per prendere posizioni pubbliche, la Cgil di Vicenza, tramite il suo segretario generale provinciale Giampaolo Zanni, ci aveva preannunciato la replica della Filt Cgil, di cui siamo venuti in possesso e che rendiamo nota ai nostri lettori sperando che anche gli altri interlocutori chiariscano a questo punto eventuali residui punti oscuri. dopo la replica della Filt Cgil

Il direttore

Vertenza Diesel: facciamo chiarezza

Avremmo preferito concentrarci sulle future sfide che il settore della logistica ci impone, nella sfida per il passaggio dalla discussione di un lavoro povero ad un lavoro sempre più qualificato, che rappresenta il core business dell’azienda. Avremmo preferito discutere di professionalità, di sviluppo futuro, lasciandoci alle spalle discussioni che l’accordo sottoscritto in regione Veneto lo scorso ottobre, consegna ad un nero passato fatto di cooperative spurie, consorzi e subappalti.

Ma tant’è, le false dichiarazioni rilasciate da Usb necessitano di una replica. La dobbiamo prima di tutto ai 300 lavoratori che oggi hanno messo definitivamente fine ad un passato di cambio appalti ogni anno, che finalmente sono entrati nella gestione diretta del loro datore di lavoro o in una solida riduzione di appalto, che potranno discutere di investimenti e di sviluppo anziché di trasferimenti e di chiusura di impianto.

Ma lo dobbiamo anche alla Regione Veneto, che in questi anni ha seguito la vertenza e al cui tavolo è stato sottoscritto l’accordo ad ottobre. Lo dobbiamo infine al sindacato confederale che ha governato il processo in questi 4 anni e che ha spostato l’asse da licenziamenti e trasferimenti di un lavoro “povero” (per anni ci volevano convincere che fosse così) a processi di internalizzazione e riduzione della filiera degli appalti e di un lavoro di qualità.

Mente, sapendo di mentire, Usb quando parla di licenziamenti. La discussione che ha impegnato i sindacati in questi lunghi mesi infatti si è conclusa senza alcun licenziamento, preservando il lavoro di tutti e 300 c.a. lavoratori coinvolti e concordando un progetto di sviluppo futuro fatto di internalizzazioni e di riduzione della filiera dell’appalto, riconsegnata alla gestione diretta del committente.

A riguardo, rientra nella piena libertà d’impresa, quella stessa impresa che in questi ultimi anni ha rivoluzionato completamente il proprio modello organizzativo (passando da un sistema di affidamento della logistica a operatori inaffidabili, a subappalti gestiti da consorzi e cooperative spurie ad un sistema di internalizzazione e gestione diretta) decidere di iniziare questa nuova fase organizzativa senza lo strascico di eventuali pendenze aperte. Non possiamo infatti dimenticare, è stato questo oggetto di scontro per lunghi mesi, le molte risorse messe dal gruppo OTB, in aggiunta alla retribuzione, per venire incontro alle richieste delle Organizzazioni sindacali.

Ci sia permessa poi un’altra precisazione. Risulta che Usb abbia scritto a numerose Istituzioni territoriali, e non solo, chiedendo che qualsiasi accordo passi, per una ratifica, al proprio vaglio, autodefinendosi “il sindacato più rappresentativo all’interno dei cantieri”: Ad oggi però solo 7 lavoratori, sui quasi 300 coinvolti, non hanno aderito al progetto di riqualificazione della logistica nelle modalità indicate nell'accordo sottoscritto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti in Regione. Delle due l'una: o Usb diceva il falso qualche tempo fa o non dice il vero oggi.

In tutto questo il nostro auspicio è che la soluzione trovata possa essere percorsa anche dai sette lavoratori che, ad oggi, l’hanno rifiutata. Si tratta di un percorso che, lo ribadiamo ancora una volta, non prevede alcun licenziamento ma piuttosto un evidente miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, nel rispetto di una professionalità e di una dignità del lavoro che oggi, più che mai, è finalmente stata riconosciuta. Noi ci siamo lasciati alle spalle una sterile discussione al ribasso, dimostrando che il sindacato è pronto per trattare di investimenti, di futuro, di scelte organizzative per un’occupazione di qualità.

Ci auguriamo che anche altri sappiano cogliere la sfida, per il rispetto dei lavoratori che dicono di tutelare.

Filt Cgil di Vicenza

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