Le difficoltà della sanità veneta: il punto della situazione

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A fronte della carenza di medici di base il Veneto si attiva aprendo, il 9 maggio, il XVII Corso Triennio Formativo 2021-2024 in Medicina generale al quale parteciperanno circa 370 medici che si diplomeranno all’inizio del 2025. Il Corso si affianca agli altri 2 corsi già attivati: il XV che si concluderà a settembre 2023, con la consegna del diploma a 206 nuovi MMG, e il XVI nel luglio 2024 con altri 120 diplomati. In questo modo entro il 2025 in Veneto ci saranno 700 Medici di Medicina Generale in più.

Il Corso triennale di formazione specifica in Medicina Generale è riservato ai laureati in medicina e chirurgia iscritti al corrispondente albo ed è gestito dal 2019 dalla Fondazione Scuola Sanità Pubblica, la struttura preposta alla formazione e all’aggiornamento dei professionisti del Servizio Socio sanitario Regionale.

Il numero di medici da ammettere annualmente ai corsi viene determinato dalle Regioni sulla base della previsione del fabbisogno di medici nel territorio nei limiti concordati con il Ministero della Salute e nell’ambito delle risorse disponibili. Tuttavia, secondo l’assessore alla Sanità e Sociale e alla Programmazione Socio-Sanitaria, il problema è un altro: “il numero di laureati in Medicina non è congruo a quelle che sono le necessità e questo non dipende da una scelta regionale”.

Il Corso, nello specifico, prevede 1.600 ore di attività didattica teorica e 3.200 ore di attività didattica pratica (tirocini svolti nelle strutture aziendali/distrettuali e ambulatori MMG delle Aziende AULSS della Regione del Veneto, comprese le due Aziende Ospedaliere di Padova e Verona).

Sul tema dei medici di base si è espressa, a metà aprile, la consigliera Anna Maria Bigon con i colleghi del PD Francesca Zottis e Andrea Zanoni. La proposta, formalizzata attraverso apposita mozione, consentiva ai medici che frequentano il corso di formazione di acquisire, a titolo di attività pratica, fino a 800 assistiti il primo anno di frequenza del corso e fino a 1.500 assistiti il secondo e il terzo anno.

Anche Enoch Soranzo, consigliere regionale del Gruppo Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, nello stesso periodo ha avanzato la sua idea che si traduceva nell’immediato potenziamento della Guardia Medica per tutti quei cittadini attualmente privi di un medico di base, estendendo così anche durante il giorno un servizio che ad oggi è previsto solo di notte e nei giorni festivi e prefestivi ed evitando in questo modo anche un inutile e dannoso sovraccarico dei Pronto Soccorso.

Infine anche il Consigliere regionale Arturo Lorenzoni (Gruppo misto) ha aderito a una manifestazione in piazza a Padova preoccupato dalla proiezione secondo la quale in Veneto, fra tre anni, saranno oltre un milione i cittadini senza un servizio fondamentale qual è il medico di base. Per Lorenzoni «la soluzione ‘geniale’ adottata dall’amministrazione regionale è stata aumentare fino a 1.800 il numero degli assistiti da ogni professionista, quando fino a pochi mesi fa il limite era di 1.500». Tuttavia, per il consigliere «se si caricano i medici di lavoro oltre misura, inevitabilmente cala la qualità del servizio che sono in grado di offrire».

A fronte di queste proteste e attacchi nei confronti della difficile situazione sanitaria veneta, un mese fa il presidente della regione Veneto Luca Zaia aveva sottolineato un generale + 85 di medici dipendenti assunti, l’esiguità del numero dei laureati in medicina rispetto alla richiesta e la limitata libertà di manovra per quanto riguarda l’aumento di stipendi.

Di fronte all’emergenza “camici bianchi” si riapre quindi anche la discussione circa la possibilità di togliere il numero chiuso alla facoltà di medicina scatenata dalle affermazioni del sottosegretario al ministero della Salute, Andrea Costa. Per Zaia è necessaria “una visione meritocratica grazie alla quale le qualità non si accertano con un test all’ingresso. Il futuro professionista al quale affidiamo la nostra salute deve essere valutato sul campo. Quindi possibilità di accesso all’iscrizione per tutti e grande selezione nel percorso formativo”.

Uno dei tanti sfoghi nei gruppi Facebook

Dopo lo slittamento dell’esame dell’aula sul Riordino della Sanità in Veneto a causa di alcune opposizioni contro gli emendamenti della Giunta, il Consiglio tornerà a riunirsi in plenaria martedì 17 maggio per esprimersi su un ambizioso pacchetto di proposte. Nel mentre, nei gruppi Facebook, i cittadini condividono il disagio per medici di base ormai sempre più irraggiungibili.