Un nuovo bando per contributi è stato pubblicato dalla Camera di Commercio di Vicenza: mette a disposizione 300 mila euro per la digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese vicentine. Tra le spese ammesse anche quelle già sostenute per attivare lo smart working. Le domande potranno essere presentate dal 23 giugno al 23 luglio. Di seguito il testo della proposta con una serie di dati aggiornati sulla crescita delle imprese digitali in provincia di Vicenza, anche a confronto con la realtà nazionale.
300 mila euro a sostegno della digitalizzazione del tessuto economico locale: a stanziarli è la Camera di Commercio di Vicenza, attraverso un nuovo bando per contributi che prevede per ciascuna azienda aderente un finanziamento massimo di 2 mila euro, a fronte di una spesa minima di 4 mila euro. Possono beneficiarne le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici, con sede legale e/o unità locali in provincia di Vicenza ed in regola con il pagamento del diritto camerale annuale. Inoltre, alle imprese in possesso del “rating di legalità” saranno attribuiti ulteriori 200 euro in aggiunta al contributo spettante.
La domanda di partecipazione al bando dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica, dal 23 giugno al 23 luglio 2020, e tutte le informazioni sono già disponibili sul sito Internet della Camera di Commercio di Vicenza, all’indirizzo www.vi.camcom.it nella sezione “Bandi Contributivi e Bandi di Gara”. Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio PID (Punto Impresa Digitale) della Camera di Commercio (pid@madeinvicenza.it oppure tel. 0444 994751-994752).
È da sottolineare che gli importi relativamente contenuti ammessi al finanziamento sono stati definiti con l’obiettivo di estendere il beneficio a quante più aziende possibile in un momento economicamente delicato. Con la stessa finalità sono state definite anche le categorie di investimenti finanziabili: vi rientrano infatti le tecnologie di innovazione digitale legate all’Industria 4.0 e i software gestionali o per i servizi all’utenza, ma anche le spese per l’acquisto e l’installazione di nuovi strumenti e servizi per la connettività. Inoltre è possibile presentare la domanda anche per spese già sostenute, purché dopo l’11 marzo 2020 e fino al 30 settembre di quest’anno. In questo modo tra gli investimenti finanziabili vi sono anche quelli sostenuti dalle aziende per attivare sistemi per lo smart working durante o subito dopo il lockdown.
In generale, comunque, l’obiettivo dell’iniziativa è favorire sempre più il processo di digitalizzazione del tessuto economico locale, consolidando così un’evoluzione che è già in atto, come dimostrano i dati di una recente rilevazione dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sul tasso di innovazione nelle aziende beriche. Per quanto riguarda in particolare le imprese digitali, complessivamente nella provincia di Vicenza tra il 2009 e il 2019 le unità locali sono passate da 1.984 a 2.503, con un aumento del 26,2%: sicuramente considerevole, ma inferiore a quello registrato su scala nazionale nello stesso periodo (+38,7%, da 120.455 a 167.011). Va rilevato però che si tratta comunque di un incremento notevolmente superiore a quello delle unità locali nel loro complesso (per il Vicentino +0,2% e per l’Italia +2,9%).
Approfondendo l’analisi, spicca in particolare la crescita del segmento “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotti effettuato via internet” (+303,3%, contro il +304,4% in Italia); buone performance anche per la “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse” (+37,6%, +28% a livello nazionale), mentre l’ ”Elaborazione di dati, hosting e attività connesse; portali web” fa segnare una crescita molto più modesta (+1%, contro +19,3% in Italia); diminuiscono del 14,4% invece i “Servizi di accesso ad Internet, Internet Point e altri servizi di trasmissione dati” (mentre in Italia crescono dell’11,4%).
Numeri in chiaro-scuro riguardano anche l’occupazione nell’area digitale: tra il 2014 ed il 2019 gli addetti sono cresciuti del 14,8%, un valore significativo ma inferiore alla più brillante crescita sviluppatasi su scala nazionale (+27,9%).
Questi dati confermano da una parte le grandi potenzialità della digitalizzazione per la crescita del sistema economico provinciale, sia come creazione di nuove attività e posti di lavoro, sia come strumenti e competenze per supportare la competitività di tutte le aziende del territorio; allo stesso tempo però denotano anche un percorso di evoluzione tutt’altro che compiuto e che necessita di un adeguato sostegno.
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