Dipendenza dal lavoro (workaholism): come riconoscerla e come affrontarla

Sono le donne soprattutto a soffrirne, per tendenza al perfezionismo e all’autosabotaggio e per le aspettative sociali

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In occasione del primo maggio, Festa dei lavoratori, affrontiamo un problema ancora poco conosciuto ma molto diffuso: la dipendenza da lavoro.

Come riconoscere se sei un Workaholic,  dipendente dal lavoro?

Prova a rispondere a queste domande:

  • Ti capita di trascorrere più tempo al lavoro rispetto a quanto avevi inizialmente programmato?

  • Lavori per sentirti meno in colpa, in ansia, depresso/a o per scacciare la sensazione di essere incapace?

  • Altri ti hanno detto che dovresti lavorare di meno ma non gli hai mai dato ascolto?

  • A causa del lavoro metti sempre in secondo piano i tuoi hobby, le attività del tempo libero, l’esercizio fisico?

  • Lavori così tanto che questo sta compromettendo il tuo benessere e la tua salute?

Se hai risposto alla maggioranza delle domande con “spesso” o “sempre”, hai un’elevata probabilità di soffrire di dipendenza dal lavoro. Lavorolavoro e ancora lavoro probabilmente è il tuo motto, dove produttività e performance sono divenute parole chiave del tuo vocabolario, soprattutto se sei donna.

Altri segnali di workaholism sono:

  • dolore fisico e malesseri cronici: cefalea, mal di stomaco, difficoltà digestive, ipertensione, tensioni muscolari, tremori, vertigini, tachicardia, affaticamento costante

  • difficoltà nella vita relazionale: conflitti, irritabilità, scoppi di rabbia, sbalzi d’umore, disfunzioni sessuali

  • solitudine/ isolamento: evitamento delle situazioni sociali, di coppia e familiari in quanto distolgono e sottraggono tempo dal lavoro

  • scarso rendimento professionale: legato alla difficoltà nel concentrarsi e ricordare informazioni, come dimenticare appuntamenti importanti o avere problemi nello svolgimento di compiti che richiedono attenzione e concentrazione. L’ansia e l’eccessiva preoccupazione per questioni legate al lavoro o al proprio impegno diminuiscono la qualità delle prestazioni professionali e la produttività. La difficoltà a delegare crea problemi con i colleghi

  • esaurimento: attacchi di panico, rischio di burnout

  • disturbi del sonno: insonnia, risvegli notturni frequenti e difficoltà ad addormentarsi causano l’affaticamento.

Nel mondo contemporaneo, l’equilibrio tra lavoro e vita personale è diventato sempre più sfidante. Le donne sono le più colpite da questa dipendenza, per due fattori: psicologici (la tendenza al perfezionismo e all’autosabotaggio) e culturali (le aspettative sociali).

La passione e l’impegno, elementi positivi nella carriera, si possono trasformare in una forma dannosa: la dipendenza da lavoro. Molte persone, che ho avuto modo di seguire come terapeuta, si immergono nel lavoro per cercare gratificazioni che mancano altrove, oppure per cercare di ricostruire la propria autostima e immagine di sé attraverso risultati ottenuti a livello professionale. In altri casi la dipendenza da lavoro può essere una reazione a gravi lutti o a momenti di vita particolari.

Ma come fare se il lavoro è una vera e propria dipendenza? Come fare se il lavoro è fonte di stress?

La dipendenza dal lavoro mina il benessere psicologico e crea uno squilibrio con le altre aree di vita.

Il primo passo è diventare consapevoli che stiamo vivendo il lavoro in modo disfunzionale. È fondamentale riconoscere i segnali precoci e cercare aiuto professionale per gestire questa condizione, allo scopo di ripristinare un sano equilibrio tra lavoro e vita personale. Un percorso ti accompagnerà nella costruzione di un nuovo stile di vita e nell’apprendimento delle strategie per la prevenzione di eventuali ricadute.

Bibliografia

Spagnoli P., Balducci C., Fabbri M., Molinaro D., Barbato G.; “Workaholism, intensive smartphone use, and the sleep-wake cycle: A multiple mediation analysis”, 2019.

Spagnoli P., Haynes N.J., Kovalchuk L.S., Clark M.A., Buono C., Balducci C.; “Workaholism, and Job Performance: Uncovering Their Complex Relationship”.