Poche persone sanno che esistono i diritti affermativi, chiamati “diritti della persona”, e così si fanno manipolare dagli altri e, a loro volta, inconsapevolmente, manipolano. È importante conoscerli e trovare delle strategie per non farsi sopraffare. Al giorno d’oggi, con l’aggressività, la frustrazione dilagante sono un’arma di difesa molto importante (qui tutti gli 11 Diritti affermativi by Maria Cristina Strocchi, ndr).
Ne vediamo uno alla volta. In tutto sono 11.
Primo diritto
Tutti abbiamo diritto ad essere rispettati dagli altri, indipendentemente dall’età, dal sesso, dall’orientamento sessuale, dalla condizione economica e dal livello di istruzione.
Purtroppo negli ambienti di lavoro, a scuola, in coppia, può accadere che un partner manipoli l’altro, facendolo sentire inferiore perché meno abbiente, meno istruito o più giovane.
Le manipolazioni sono le seguenti: isolamento, quando la persona manipolata viene isolata dagli altri… ciò avviene spesso nei casi di mobbing negli ambienti di lavoro; svalutazione, che consiste nel far credere all’altro che tutto ciò che fa non va bene o che comunque dovrebbe fare di più e meglio; colpevolizzazione, quando la colpa di ogni cosa è sempre della persona manipolata; senso di ignoranza, che si esprime nella frase: “Ho studiato più di te”… o “ne so più di te”.
Non dimentichiamo la comunicazione non chiara, assente o fumosa che confonde e che crea nell’altro disorientamento.
Oggigiorno a tutto ciò si aggiunge la crisi sanitaria che porta le persone alla lotta sociale tra vaccinati e non.
Impariamo a difenderci, dicendo: “Anche se sono meno ricco, istruito, diverso, più giovane (e chi più ne ha più ne metta), ho il diritto di essere rispettato, come io faccio con te”.
Sono poche parole che vanno imparate a memoria e sono un’arma di difesa molto potente.
Bisogna esprimere la frase in modo gentile e, se l’altro non comprende, ripetetela a “disco rotto”, perché più giustificazioni esprimiamo, più diamo all’altro la possibilità di manipolarci, facendoci sentire sbagliati.
Alla prossima volta, anzi al prossimo diritto