Novembre è il mese dedicato ai bambini e il 20 di questo mese si celebra la ricorrenza della promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dei Bambini anche nella città di Gaeta che è, da qualche anno, una città a “misura di bambino” grazie all’avvocato Alessia Maria De Biase, che ha iniziato nel 2017, grazie all’amministrazione comunale, un’attività sempre crescente di assistenza alle adozioni.
Le adozioni internazionali con l’associazione “Ernesto” seguono un percorso privilegiato con l’Ungheria ma l’associazione ha poi esteso il suo raggio d’azione giuridica anche ad altre nazioni come la Colombia.
Nell’ottica di questo impegno l’intervento odierno del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano è stato quanto mai illuminante, elogiando per il suo impegno costante l’avvocato De Biase, che ha mostrato serietà e competenza. D’altra parte, quando si parla di bambini, l’animo materno emerge sempre di più e lei, che è un avvocato ma soprattutto una donna, ha saputo cogliere un’ esigenza per dare una risposta, aprire una “finestra” di felicità a bambini che vengono adottati ma che spesso si trovano in difficoltà quando devono frequentare una scuola, soprattutto se sono in tenera età (Scuola dell’Infanzia o primo ciclo elementare).
Grazie a questo impegno il sindaco di Gaeta si è sentito “onorato” di poter firmare un protocollo di intesa tra l’amministrazione e gli istituti scolastici della città per dare una concreta assistenza a questi giovani e giovanissimi che vengono da lontano, concedendo loro una sorta di “diritto allo studio” che altrimenti sarebbe negato o reso più difficile.
Il momento delle firme del protocollo è stato anticipato rispetto al classico cerimoniale per via di altri impegni istituzionali del primo cittadino ma l’assessore all’Istruzione Gianna Conte, che ha preso il posto del sindaco nella gestione dell’ incontro, non gli è stata da meno. Anzi, provenendo anche lei dal mondo della scuola, ha saputo ben spiegare, grazie anche all’ausilio di un video, il senso di questa iniziativa per aiutare i ragazzi all’ambientamento scolastico.
I diritti dei bambini sono riassumibili in quattro linee guida:
- Diritto di sognare: i bambini hanno diritto a coltivare i loro sogni, compito degli adulti è sostenerli e incoraggiarli.
- Diritto di espimersi: i bambini hanno diritto ad esprimere le loro idee, senza essere interrotti o giudicati.
- Diritto ad essere rispettati: i genitori non dovrebbero sgridare i propri figli senza motivo e dovrebbero ammettere quando sbagliano.
- Diritto al tempo: i genitori devono garantire ai bambini tempo da dedicare ai loro giochi
E proprio le linee guida sono stati i temi dell’intervento di colei che da cinque anni si sta impegnando per dare una risposta alle varie esigenze di queste bambine e di questi bambini, che vengono adottati dopo una lunga trafila. L’esperta in questo campo, Alessia Maria De Biase, ha voluto mettere in risalto le varie difficoltà in cui si trovano i ragazzi, una volta arrivati in Italia. Alle prese con numerosi problemi burocratici spesso la responsabile dell’associazione Ernesto si trova ad interfacciarsi con chi il dirigente scolastico delega a queste situazioni. Per la De Biase è un motivo di orgoglio aver cominciato questa avventura in cui forse credeva solamente lei mentre oggi, sia a Gaeta che nelle città limitrofe così come nelle intere province di Latina e di Frosinone rivolgersi a questa associazione per poter adottare un bambino è sempre un qualcosa di significativo.
C’è stato, infine, a turno l’intervento dei dirigenti scolastici di Gaeta presenti all’incontro e firmatari del protocollo.
Maria Rosa Valente del Caboto, la docente Lucia dell’Oro in rappresentanza del dirigente del Fermi Pasquale Mirone, Pierangela Ronzani dell’I. C. Principe Amedeo e Filomena Liberti dell’I. C. Carducci, hanno evidenziato le problematiche che hanno affrontato nel loro servizio scolastico, ma hanno espresso l’auspicio se non la certezza che con questo protocollo per i diritti dei bambini siglato oggi si possa creare una sinergia di interventi atti a tutelare questi giovani che, adottati da una famiglia italiana, rappresentano una parte rilevante del futuro della città.
Ed è proprio la famiglia, è stato sottolineato, l’altro cardine, insieme alla scuola, sul quale poggia questo percorso educativo.