Questa mattina la ministra vicentina alla Disabilità Erika Stefani (Lega) ha ricevuto i presidenti delle due principali Federazioni delle persone con Disabilità, Fand e Fish, Nazaro Pagano e Vincenzo Falabella. Durante l’incontro si é discusso delle priorità in agenda e dell’importanza di assicurare attenzione ai diritti delle persone con disabilità in ogni politica del Governo. “Come Ministro – afferma Stefani – considero parte essenziale del mio mandato l’ascolto e il costante coinvolgimento delle associazioni”.
“È stato un primo incontro interlocutorio quello di oggi”, hanno ribadito i presidenti delle due federazioni, rispettivamente, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano: “a cui ne seguiranno molti altri di carattere più operativo, data la portata e l’ampiezza delle sfide e delle istanze che riguardano le persone con disabilità e le loro famiglie”. E poi hanno aggiunto: “possiamo dire, per ora, che la ministra, Erika Stefani, ci ha già rassicurato che la settimana prossima incontrerà, ufficialmente, le nostre delegazioni”.
Per il momento, come ha dichiarato il presidente di Fish, Vincenzo Falabella, alle agenzie: “abbiamo ottenuto le rassicurazioni sulla priorità che verrà data ai vaccini alle persone con disabilità, alle proprie famiglie, ai caregiver, e agli assistenti personali”. E ancora: «nell’immediato futuro, invece, porteremo all’attenzione della ministra i nostri temi e le nostre battaglie, sulle pari opportunità e sull’uguaglianza di genere tra uomo e donna, sull’inclusione scolastica e su quella lavorativa, questioni, tutte, da mettere sul piatto all’interno del Piano nazionale di resilienza e rilancio, anche attraverso il pieno coinvolgimento degli altri ministeri”.
E poi lo stesso Falabella ha concluso così: “per poter garantire un futuro e un degno presente a tutti i cittadini e le cittadine di questo Paese. Come abbiamo ribadito qualche giorno fa in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al neo-presidente del Consiglio, Mario Draghi, garantiamo la massima collaborazione nei luoghi deputati, a condizione che si continui sulla strada delle politiche di mainstreaming e non di interventi parziali e segmentati, che riducono la disabilità a una condizione settoriale”.