La Rocca di Altavilla Vicentina diventerà Comunità Alloggio per persone con disabilità. È la bella notizia dei giorni scorsi e un’importante tappa verso l’accreditamento come struttura socio-sanitaria con il Sistema Sanitario Nazionale. La struttura, dove fin dal 1993 si svolgono attività di accoglienza e riabilitazione dell’Associazione Brain odv a favore di persone colpite da gravi traumi cranici, emorragie cerebrali ed anossie cerebrali, ha ottenuto l’autorizzazione alla trasformazione da Gruppo Appartamento a Comunità Alloggio dalla Regione stessa.
Questo permetterà di applicare le stesse tariffe della sanità pubblica, percependo una quota parte del finanziamento sanitario regionale e sarà un vantaggio, dal punto di vista economico, anche per le famiglie degli utenti. Quella della disabilità è tuttavia una questione fragile e articolata che da sempre coinvolge e mobilita il Veneto, ma anche l’Italia e l’Europa intera.
Quante sono davvero le persone diversamente abili in Italia e in Europa e quanto sono tutelate? La domanda è complessa è strettamente connessa alla difficoltà di definire il concetto di “disabilità”. Se fino a qualche anno fa la disabilità era percepita e classificata esclusivamente come un “problema medico”, ora è accettato e riconosciuto il cosiddetto “modello sociale della disabilità” che prende in esame una valutazione incrociata tra il livello di limitazione individuale fisica o sensoriale o cognitiva o mentale e il contesto di vita. Sostanzialmente, quindi, se il contesto non è inclusivo, la disabilità aumenta.
La definizione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, ratificata dall’Italia nel 2009, è il punto di arrivo (o di partenza?):
“le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri”.
La questione della definizione multidimensionale e dai contorni sfumati non è marginale anche perché non consente l’esplicitazione di criteri di rilevazione o strumenti di registrazione uniformi. Un primo strumento certo è però la Banca dati disabili che al 31 dicembre 2020 ha certificato a Vicenza 7.852 disabili titolari di rendita Inail (6.959 maschi e 893 femmine); la disabilità attestata è principalmente motoria, psico-sensoriale, cardio-respiratoria. Inoltre, Istat ha fatto un primo passo in avanti a fine 2019 con un rapporto dedicato alla disabilità in Italia in cifre.
Dallo studio Istat 2019 si evince che sono 3,1 milioni le persone disabili in Italia, vale a dire il 5,2% della popolazione italiana. Per quanto concerne la “geografia della disabilità”, le percentuali più elevate di persone con disabilità si riscontrano in Umbria (8,7% della popolazione), Sardegna (7,3%) e Sicilia (6%). L’incidenza più bassa si registra in Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta. Naturalmente le disabilità incidono sulla vita delle persone in molti settori, ad esempio in termini di mobilità e utilizzo di mezzi di trasporto, accesso agli edifici, partecipazione all’istruzione e alla formazione, al mercato del lavoro e al tempo libero, contatti sociali e indipendenza economica.
Soffermandosi nuovamente sul lavoro, in base al rapporto si potrebbe concludere che permane un netto divario fra abili e disabili: in Italia, il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni con limitazioni gravi è pari al 31,3% contro il 57,8% delle persone senza limitazioni, nella stessa fascia di età. Inoltre, secondo Veneto Lavoro, sono più occupati i disabili uomini, con più di 50 anni e con invalidità non gravi.
Dall’Europa l’ultima proposta è la Disability Card, una soluzione per 4 milioni di persone con invalidità dal 67 al 100%. Richiedibile sul sito Inps da febbraio e valevole per dieci anni con possibilità di rinnovo, la tessera consente di lasciare a casa certificati e cartelle cliniche per dimostrare la propria condizione di disabilità sempre nel rispetto della privacy e della riservatezza. Il progetto europeo punta a consentire alle persone con disabilità l’accesso a una serie di servizi gratuiti o a costo ridotto in materia di trasporti, cultura e tempo libero sul territorio nazionale in regime di reciprocità con gli altri Paesi dell’Unione europea. Sono previsti anche sconti, convenzioni e tariffe agevolate grazie a convenzioni con enti pubblici e privati. Vicenza, Veneto Italia, Europa: la soluzione, anche per le tematiche più delicate, rimane il gioco di squadra!