Anche la deputata vicentina della Lega Silvia Covolo ha commentato il discorso di Conte alla Camera e, come nel caso del collega di Forza Italia Zanettin, si tratta di un giudizio negativo: “è stato autocelebrativo – come se il premier non avesse commesso alcuno sbaglio, come se fosse sempre colpa di qualcun altro. Di errori invece ne sono stati fatti, se sono già saltate ben due coalizioni da inizio legislatura. Non ho capito come Renzi abbia potuto lamentare di non essere stato coinvolto sui contenuti (aveva due ministri nell’esecutivo), ma sicuramente la spaccatura è sintomo di un malessere e di un disagio interno alla ormai ex maggioranza”.
Oggi si vota alla Camera, domani al Senato. I cosiddetti ‘costruttori’ potrebbero far nascere un Conte ter
“Non so su quanti voti potrà contare il premier, né qui alla Camera, né al Senato – prosegue Covolo -. È vero anche che la fiducia potrebbe passare per un voto in più, ma un esecutivo non può reggersi su numeri risicati. Per questo, come centro destra unito abbiamo depositato una risoluzione perché si dimetta. Sia Mattarella a valutare se conferire il mandato per formare un nuovo esecutivo ad un altro leader più autorevole. Rimane il fatto che la crisi va gestita con rapidità, posto che il Paese versa in grave sofferenza, i cittadini sono pieni di incognite e non riescono a guardare al futuro con serenità. I ristori non bastano e stiamo continuando a fare debito: chi pagherà il conto? Una impresa per lavorare ha bisogno di continuità e non di marginali sussidi o contributi da parte dello Stato. Le risorse finora sono state sprecate per bonus e premi. Non so se Renzi abbia colto che la nave sta affondando e abbia cercato di prendere le distanze”.
Scenari in caso di sfiducia a Conte: governo di larghe intese con un altro premier o ritorno alle urne
“Penso che ci siano ragioni sufficienti per un cambio di rotta, e di premier. Questo non implica necessariamente andare al voto, ma formare un nuovo Governo con un ampio sostegno parlamentare, nel rispetto dei principi costituzionali – conclude Covolo – che vedono le Camere protagoniste, e non mere ancelle dell’esecutivo”.