«Spero di esserne fuori, 14 giorni di febbre, tosse, polmonite interstiziale bilaterale grave, quella che porta questo male di merda. 4 tamponi negativi, incomprensibili per i medici che mi hanno sempre detto: “non è possibile, ma non sappiamo nulla ancora, devi reagire tu perché non c’è cura”. Ed io non respiravo ed avevo paura. Ho dormito nella aree rianimatorie del PS per tre notti, ho visto gente crepare, stare malissimo, piangere in continuazione perché non poteva vedere i propri cari. Non pensavo così tanti, una tragedia, non so se la tv raccontasse il vero. Erano tantissimi i positivi, con polmonite. Ho conosciuto i veri leoni della società, medici e paramedici che soccorrevano tutti disperatamente vestiti da marziani» inizia così i discutibile messaggio postato su Facebook da Davide Lavizzari, milanese che ha passato due settimane in ospedale risultando due volte negativo al tampone sul Coronavirus, e che ha avuto 60 mila like, 30 mila commenti e 23 mila condivisioni.
«A loro andrà per sempre la mia solidarietà ed i pochi denari che mai potrò devolvere in beneficenza. Grazie ai pochi amici cari che mi sono stati vicini con i messaggini ai quali non avevo la forza di rispondere. Mi ricorderò, uno per uno. Per il resto nutro grande odio e rancore. Odio non per chi ha permesso tutto questo, ma per quella metà di italiani idioti che hanno sempre avallato ideologicamente tutto questo. Buonisti, europeisti, globalisti, non avete mai avuto confini da difendere, perché non riconoscete nemmeno i confini della vostra patria. Quando l’Italia si faceva, probabilmente i vostri avi erano già allora in osteria ad obiettare o bere un bicchiere, sempre nascosti, perché conigli. Quindi che cazzo dovete difendere, proprietà ? sangue ? dignità ? Li avete persi nei vostri centri sociali. Non gli stranieri, migliori di noi, che meritano di poter vivere in un grande paese quale potrebbe essere il nostro, ma a voi, smidollati senza palle, auguro il peggio».
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