

Sabato 15 marzo 2025: Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione dei Disordini del comportamento alimentare. Anche a Vicenza un ricco programma di iniziative ed eventi per parlare e riflettere su un disturbo che vede l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione, la cui complessità è data dalla necessità di intervenire su mente e corpo, tra lavoro individuale e lavoro sul contesto sociale/familiare.
In Veneto sono quasi tremila i pazienti ogni anno, solo nel 2023, sono morti oltre 3.700 giovani per malattie legate ai DCA, che, a oggi, sono la prima causa di morte tra i ragazzi dopo gli incidenti stradali (Dati del Survey nazionale Ministero della Salute 2019-2023 pubblicato dal Sole24Ore il 4 aprile 2023).
Le patologie più conosciute sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder. Quest’ultima, è l’ultima arrivata tra le patologie alimentari, ma è già diventata molto di moda, specialmente all’interno della popolazione più ricca e agiata, come top manager o personaggi del mondo dello spettacolo.
Oscar Wilde diceva: “Se te lo concedi puoi rinunciare, se non te lo concedi sarà irrinunciabile”.
Questo aforisma rende molto bene il vissuto del Binge-eating, un disturbo caratterizzato dall’alternanza di prolungati digiuni a monumentali abbuffate, noto anche come disturbo dell’alimentazione incontrollata. La persona una volta fatta l’abbuffata compensa praticando una dieta restrittiva e rigidissima togliendo tutti quei cibi che ritiene pericolosi, fino ad arrivare a periodi molto lunghi di digiuno.
È proprio questo ritardare il contatto con il cibo che lo rende ancora più desiderabile; c’è una dieta restrittiva, un semi digiuno fino ad arrivare al digiuno, ancora più forte.
Un’altra variante del disturbo è la Night Eating Sindrome NES (sindrome dell’alimentazione notturna), le persone saltano la colazione, mangiano pochissimo durante il giorno per poi abbuffarsi di notte, solo ed esclusivamente di notte si alzano e mangiano.
Generalmente i pazienti sono persone di successo, che sanno di potersi lasciar andare a questo desiderio di piacere ma sempre da sole, in modo autonomo e possono andare avanti anche anni in questa sorta di equilibrio che si costruiscono. Nel mio studio arrivano quando l’equilibrio si rompe e accade qualcosa che li porta a non riuscire più a gestire questa situazione, generalmente può essere un problema che riguarda la sfera sentimentale o un problema di lavoro, vengono non per cambiare stile di vita ma solo riprendere il controllo, pensando che se controllano il peso attraverso il digiuno, riescono a mantenere quel peso.
Lo studio accurato del Binge Eating, ci ricorda che quando una persona si abbuffa, non sempre lo fa per “golosità”. Talvolta, quello che crea le abbuffate è proprio il suo opposto: “l’eccesso di restrizione”.
Per approfondire ulteriormente questo argomento, consiglio di leggere due libri molto interessanti: “La dieta paradossale. Sciogliere i blocchi psicologici che impediscono di dimagrire e mantenersi in forma” (Milano, Ponte alle Grazie, 2007) e “Dieta o non dieta. Per un nuovo equilibrio tra cibo, piacere e salute” (Milano, Ponte alle Grazie, 2014). Chi è costretto a misurarsi con queste patologie deve sapere che la sua non è una lotta solitaria; c’è una via verso la cura, resa possibile da una presa in carico di professionisti esperti.
BIBLIOGRAFIA
• American Psychiatric Association (2014): “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. DSM-5”. Milano, Raffaello Cortina Editore.
• Nardone, G. Milanese, R. Verbitz, T. (1999): “Le prigioni del cibo. Vomiting, anoressia, bulimia: la terapia in tempi brevi”. Milano, Ponte alle Grazie.
• Nardone, G. (2003): “Al di là dell’amore e dell’odio per il cibo. Guarire rapidamente dalle patologie alimentari”. Milano, RCS Libri.