Divieto di Ogm vecchi e nuovi nelle campagne venete. Zanoni, Bigon (PD) e Guarda (Europa Verde): “la Regione sta facendo i dovuti controlli?”

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“Condivido le preoccupazioni sulle nuove regole per le biotecnologie agrarie, ad oggi equiparate agli Ogm (organismo geneticamente modificato): c’è anche una sentenza della Corte di Giustizia europea del 2018 ancora non recepita dall’Italia. Cosa ne pensa la Regione? E soprattutto, sta facendo i dovuti controlli nelle campagne venete per verificare il divieto di coltivazione di Ogm?”.

Domande che arrivano dai consiglieri regionali del Partito Democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon insieme alla collega di Europa Verde Cristina Guarda, che hanno presentato un’interrogazione rilanciando l’allarme di Associazione rurale Italiana (Ari) e Centro internazionale Crocevia dopo l’apertura del ministro Patuanelli all’ipotesi di varare una normativa europea ad hoc per le nuove biotecnologie.

“Siamo il Paese delle eccellenze agroalimentari, con produzioni biologiche, Dop, Doc e Igp; un Paese ‘Ogm Free’ da 20 anni che è indubbiamente un valore aggiunto per il nostro export. Dobbiamo proseguire su questa strada, anziché tornare indietro. Per quanto riguarda le biotecnologie, la sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito che ‘le nuove tecniche di creazione varietale basate sull'editing genomico (gene editing) sono equiparabili alle biotecnologie di prima generazione e quindi producono organismi geneticamente modificati’. Perciò sono soggette agli obblighi previsti dalla direttiva sugli Ogm del 2001 su tracciabilità ed etichettatura. Una sentenza che però l’Italia fatica a recepire, tanto che a fine marzo Associazione rurale italiana, Associazione italiana agricoltura biologica e Unione sindacale di base hanno presentato una petizione all’apposita Commissione del Parlamento europeo che richiama le responsabilità del nostro Governo. È necessario tutelare al meglio i nostri prodotti tipici che ci invidiano ovunque, puntare sull’agricoltura biologica,  dicendo ‘no’ anche agli Ogm mascherati con un altro nome”.

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