
L’on. Silvio Giovine, deputato vicentino di Fratelli d’Italia, ha espresso in un comunicato stampa la soddisfazione per “l’approvazione dell’emendamento a mia prima firma al Decreto Bollette che interviene su un tema drammaticamente attuale: quello delle esecuzioni immobiliari promosse dai condomìni nei confronti di famiglie in difficoltà per l’aumento delle bollette”. Con l’approvazione dell’emendamento, continua l’esponente FdI, si introduce una significativa tutela per i soggetti vulnerabili, impedendo che la prima casa possa arrivare ad essere svenduta in esecuzione immobiliare per debiti condominiali inferiori ai 5.000 euro.

Un segnale concreto di giustizia sociale rispetto ad un tema che Giovine non esita a definire sconcertante: “Nella disattenzione generale per concittadini in difficoltà – spiega -, l’amministratore del condominio, anche per piccole somme non pagate, può attivare l’esecuzione immobiliare. L’Agenzia delle Entrate non può pignorare la prima casa del debitore, fino ad un importo per debiti di 120.000 euro, ma per cifre anche molto minori può inserirsi in un procedimento attivato da altri. La tragedia diventa poi irreversibile se l’appartamento è gravato da un mutuo. La banca in presenza di esecuzioni immobiliari, risolve il contratto di mutuo”. L’aspetto sconcertante, precisa il deputato, è che queste esecuzioni immobiliari, attivate frettolosamente dai condominii, si concludono quasi sempre con la vendita all’asta a prezzi irrisori dell’appartamento, così che nessuna delle parti interessate ne ha un reale vantaggio: “Ci rimettono tutti: i condomini in difficoltà che perdono l’appartamento, i condomini in regola che, senza aver recuperato giudizialmente, dovranno coprire le rate energetiche mancanti”.
I numeri riportati da Giovine sono indicativi: dal 2014 ad oggi sono stati svenduti (ad 1/3 del loro valore di mercato) 380.000 immobili adibiti a prima casa. “Troppe volte, in questi anni, abbiamo letto storie di famiglie che hanno perso la loro prima casa di abitazione, non per debiti esorbitanti ma per poche migliaia di euro non pagate. Dietro quei numeri ci sono persone, bambini, anziani, vite distrutte. La perdita della prima casa, per esecuzione immobiliare, è un dramma sociale che spezza le famiglie. Con questo intervento normativo – conclude – affermiamo un principio semplice ma fondamentale: nessuno può perdere la prima casa per una bolletta non pagata, soprattutto in un contesto complesso come quello attuale”.