Il dl Cura Italia (fonte Public Policy) è stato attuato per oltre la metà delle misure attese (19 su 34). Ma qual è stato l’impatto sui fondi stanziati dal decreto? Uno studio dell’Ufficio del programma di Palazzo Chigi rivela che 18,4 miliardi degli oltre 22,4 stanziati nel dl Cura Italia erano immediatamente applicativi. Si tratta dell’83% del totale. Tra gli stanziamenti subito operativi, i più rilevanti riguardano i 3,6 miliardi per la cassa integrazione, i 2,2 per le indennità ai lavori autonomi, 1,7 mld per il sostegno alle pmi e 1 miliardo e 300mila euro per congedi parentali e bonus baby-sitting. Più in generale, sono 44 le misure che nel complesso fanno capo ai 18,4 miliardi.
Che ne è stato dei restanti 4 miliardi? La spesa di queste risorse era vincolata all’adozione di decreti attuativi previsti da 22 misure diverse. Al 30 luglio, era stato dato il via libera a 12 misure per 2,7 miliardi. Per il restante miliardo e 200 milioni di euro si dovranno attendere i relativi decreti attuativi contenuti in 10 misure.
Tra le misure già sbloccate si segnalano il miliardo e mezzo per l’assegno ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro iscritti al FIS, 400 mila euro per l’estensione ai lavoratori autonomi del “Fondo Gasparrini” e i 300mila euro per il reddito di ultima istanza. Sono attesi invece i dm sulle compensazioni per i danni subiti dalle imprese per il trasporto pubblico di passeggeri a seguito della crisi Alitalia (500 milioni di euro) e sulla controgaranzia per le banche, da parte di Cassa depositi e prestiti, per l’espansione del credito anche alle imprese medio-grandi impattate dalla crisi (altri 500 milioni di euro).