La lista civica di opposizione in consiglio regionale Veneto che vogliamo chiede le dimissioni dell’assessore all’Istruzione e al Lavoro Elena Donazzan, che come spiegato da ViPiù, ha commentato, durante la trasmissione satirica La zanzara su Radio24 con David Parenzo e Giuseppe Cruciani, la vicenda del marchio di pasta La Molisana finito nel mirino dell’opinione pubblica per aver accostato l’aggettivo littorio alle “abissine”. Donazzan ha “goliardicamente”, come ha detto lei, cantato Faccetta nera, prima di elogiare le tante cose buone fatte da Mussolini. A parte le leggi razziali, tutto il resto è stato praticamente fantastico (soprattutto le cose che in realtà non ha fatto lui).
“Elena Donazzan , assessore all’istruzione nella regione Veneto, durante la puntata del programma televisivo “La zanzara” ha cantato in diretta la canzone fascista e razzista “Faccetta nera”. Quando il conduttore Cruciani le ha chiesto di scegliere tra “Bella Ciao” e “Faccetta nera” l’assessore non ci ha pensato due volte. Ha scelto una canzone che rappresenta la tirannide e il totalitarismo, invece di scegliere la canzone che rappresenta la liberazione dal giogo del nazifascismo. Poi ha difeso la scelta dello zio Costantino, militare fascista, e il conduttore Parenzo le ha ricordato che, anche per colpa dello zio, la sua famiglia ebrea è dovuta fuggire in Svizzera. Questo clima di intollerabile revisionismo, che ha ormai sdoganato il fascismo manifesto di una figura istituzionale è il simbolo di una regressione culturale e civile” affermano in una nota gli esponenti de Il Veneto che Vogliamo.
“Che tipo di scuola ha in mente Donazzan, sempre che fra una canzonetta fascista e l’altra possa avere spazio per occuparsi di scuola, forse ha in mente quella del ventennio quando gli insegnanti che non erano fascisti venivano licenziati? Non siamo più in quei tempi e alla scuola serve ben altro che lo sguardo retrogrado e fascista di Donazzan. La regia di chi dovrebbe orientare le scelte educative e pedagogiche dei nostri ragazzi non può più essere nelle mani di chi non solo ha dubbi o tentennamenti nel condannare il regime fascista, ma lo rievoca con nostalgia”.
“Chiediamo quindi le dimissioni immediate dell’assessore all’istruzione – conclude il comunicato – e intervento della magistratura per il reato di apologia del fascismo”.
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