Donazzan resta al suo posto, +Europa Venezia e Veneto: “a Zaia e Lega va bene assessore con principi contrari a quelli delle sue stesse deleghe”

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Assessore Elena Donazzan in Consiglio regionale Veneto
Assessore Elena Donazzan in Consiglio regionale Veneto

L’astensione dei 32 consiglieri di Lista Zaia e Lega, sulla mozione di censura all’Assessora Donazzan sono – se possibile – ancora peggio dei 5 voti contrari di Fratelli D’Italia. Lo affermano in una nota che pubblichiamo Silvia Nalin e Corrado Cortese esponenti di +Europa Venezia e Veneto.

“Vogliono dire, infatti che per loro non c’è stato e non c’è alcun problema. Per loro non è un problema che un esponente del governo regionale canti Faccetta Nera. E sorge il sospetto, a questo punto, che ne condividano i contenuti razzisti e sessisti. Per loro non è un problema che Donazzan abbia finto di volersi scusare per, in realtà, rivendicare il suo neofascismo di fatto.
Ma soprattutto per loro non è un problema che un simile personaggio mantenga le deleghe all’istruzione e alle pari opportunità, oltre che alla formazione. Prendiamo atto che Donazzan resta saldamente sulla sua poltrona, ma per noi non c’è nulla di normale, come del resto nel suo silenzio di fronte ai quesiti fondamentali che abbiamo sollevato, in merito al presente e al futuro dell’istruzione, che ribadiamo” proseguono Nalin e Cortese.

“Che messaggio si da ai giovani, semplicemente rimandando il problema della riapertura delle scuola, affidandosi al destino? Quali conseguenze può avere nella formazione e quindi poi nel lavoro l’aver abbandonato una generazione di adolescenti, annullando socialità, confronto e lasciando ridurre la scuola a una webcam accesa? Come pensa di affrontare il futuro relativamente all’apertura delle scuole dato che molti esperti dicono che tutto il 2021 sarà caratterizzato dalla presenza del virus come il 2020?

“Pensa di confrontarsi con gli studenti o preferisce fingere che non esistano? Purtroppo non ci facciamo illusioni. Il confronto civile di idee è proprio uno degli insegnamenti fondamentali dell’istruzione pubblica ed evidentemente non fa parte del bagaglio culturale e politico di questa giunta regionale, visto che lo stesso Zaia ha disertato la discussione. A maggior ragione – concludono Nalin e Cortese – di certo non ci arrenderemo all’immobilismo che tanto piace a chi oggi decide per il futuro del Veneto”.

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