Donna del 68 uccide a Marostica col coltello coinquilina del 69 “perché le faceva dispetti” e chiama carabinieri Bassano: tutto vero, arrestata

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Donna uccide con coltello un'altra donna (foto di repertorio)
Donna uccide con coltello un'altra donna (foto di repertorio)

Alle ore 12.45 circa odierne, una donna chiamava al 112 i Carabinieri di Bassano del Grappa (qui altre notizie sui carabinieri, ndr) e con voce agitata riferiva di aver ucciso la coinquilina con un coltello e che voleva costituirsi. L’aveva uccisa perché le faceva i dispetti, perché la odiava e che lei, in un momento di rabbia, la colpiva al cuore ed al collo con un coltello.

Aggiungeva poi di abitare a Marostica, in un appartamento per persone con disagi psichiatrici. L’operatore le chiedeva di fornire le proprie generalità e la donna si presentava come Lisa Paiaro Bernato, classe 1968. La Gazzella dei carabinieri, pochi minuti dopo, raggiungeva l’indirizzo fornito ed effettivamente, all’interno di questo appartamento, trovava il corpo esanime di Maria Cristina Cavedon, classe 1969, riversa a terra e con evidenti ferite da taglio sul torace e sul collo.

I militari individuavano anche la denunciante che provvedevano a far accompagnare presso gli uffici di Bassano del Grappa da un’altra pattuglia nel frattempo sopraggiunta. Il Pubblico Ministero di turno, la Dott.ssa Barbara De Munari, conduceva l’interrogatorio dell’indagata, al termine del quale, raccolto un quadro più che chiaro degli accadimenti, disponeva l’arresto e la traduzione presso la Casa Circondariale di Verona. Oltre l’arma del delitto, rinvenuta sulla scena, venivano sequestrati e repertati gli abiti della Paiaro, nonché l’appartamento dove si è consumato l’omicidio, il tutto finalizzato alla acquisizione di inconfutabili fonti di prova.


Si rammenta che in relazione all’adozione delle misure restrittive, in flagranza di reato per omicidio, queste sono state adottate d’iniziativa da parte del citato Reparto procedente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alle vicende sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.