La ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti (Italia Viva), (in foto), per valorizzare e sostenere le famiglie ha presentato il Family Act, che ricorda come nome il Jobs Act, la famosa e discussa riforma del lavoro del governo Renzi.
Lo scopo del ddl delega del governo è “sostenere la genitorialità e la funzione educativa e sociale delle famiglie, contrastare la denatalità e favorire la “crescita armoniosa dei bambini e dei giovani”, anche con riguardo alla conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile.
Il provvedimento è stato incardinato nella commissione Affari sociali alla Camera. I relatori in 12esima commissione sono Vito De Filippo (Iv) e Rosa Menga (M5s). Il disegno di legge si compone di 8 articoli ma durante l’iter parlamentare verrà stralciato quello inerente l’istituzione dell’assegno universale, avendo già la Camera approvato la pdl Delrio sulla stessa materia.
Nel Family Act si parla di assicurazione dell’applicazione universale di benefìci economici ai nuclei familiari con figli a carico, secondo criteri di progressività basati sull’applicazione dell’Isse, l’indicatore della situazione economica equivalente, tenendo altresì conto del numero dei figli a carico
Presenti, poi, la promozione della parità tra i sessi all’interno dei nuclei familiari, favorendo l’occupazione femminile, anche attraverso la predisposizione di modelli di lavoro agile o flessibile volti ad armonizzare i tempi familiari di lavoro e la promozione del valore sociale delle attività educative e di apprendimento dei figli.
Per quanto riguarda il primo punto, nello specifico, le deleghe riguardano il riordino della disciplina relativa al congedo parentale e a quello di paternità (tra cui c’é, ad esempio, l’introduzione di modalità flessibili nella gestione dei congedi parentali, compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro) e il rafforzamento delle misure volte ad incentivare il lavoro femminile, con particolare riguardo al Meridione, e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Sul secondo, invece, inerente alle attività educative dei figli?si prevede, in particolare, di razionalizzare il sistema dei benefìci fiscali relativi ai figli a carico, introducendo nuove agevolazioni inerenti alle spese per la crescita, per il mantenimento e per l’educazione, anche non formale, dei figli e per garantire, in tutto il territorio nazionale, in forma progressiva, l’istituzione e il sostegno dei servizi socio-educativi per l’infanzia, con l’obiettivo di assicurare alle famiglie parità nelle condizioni di accesso e pari opportunità per la crescita dei figli.
Criteri ad hoc, poi, riguardano misure di sostegno per favorire la pratica sportiva e per chi ha figli affetti da patologie e forme di disabilità.
Norme di delega specifiche, infine, nel Family Act, riguardano le spese sostenute per gli studi e le giovani coppie: si va da detrazioni ad hoc per l’acquisto di testi universitari per i figli maggiorenni a carico, iscritti a corsi universitari, a quelle sulle spese documentate per gli affitti universitari, fino alle agevolazione per la locazione della casa principale in favore degli under 35.
Fonte Public Policy @PPolicy_News