Dopo la BPVi il Vicenza Calcio: Sanfilippo… Variati, ovvero la politica delle promesse porta ai de profundis. Povero Lane con un ex presidente poco Franchetto e finanzieri Pastorelli, ma tutti “spilorcetti”

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Dopo anni di warning sulla Banca Popolare di Vicenza, meno numerosi ma costanti e addirittura  iniziati prima su questo mezzo indipendente sono stati quelli sul club del Vicenza Calcio, inquinato dal duo Sergio CassingenaDanilo Preto, capaci di incrinare Lane e supermercati Sisa, utilizzato per ragioni che loro sanno da finanzieri Pastorelli (che elargiscono, bontà loro, un premio com…ples…ssivo.. da 1.500 euro per un pareggio in serie C!) e da un presidente poco Franco, alias Franchetto (che però vuole indietro ogni suo Marco come da carte firmate con la Boreas e che liquida le sue società perchè… ora questo lo sa la GdF).

 


Insomma imprenditori spilorcetti come quelli che, finiti i guadagni facili con Gianni Zonin, proclamavano che avrebbe salvato la Popolare salvo darsela a gambe levate alla chiamata del portafoglio.

Per affossare definitivamente il vecchio e glorioso Lanerossi è, comunque,  servito un Fabio che non è massimo ma solo … Sanfilippo.

Ma non troppo santo visto che con Variati ha un più di tallone d’Achille in… comune

Promette e non mantiene, ad esempio lui stipendi esibendo assegni circolari che non circolano, l’altro, che so, agitando alle telecamente accordi romani, tangenziali su cui ancora si circola solo sulla carta.

Ed entrambi arrivano nel momento immediatamente precedente ai de profundis, lui il simbolo della disfatta biancorossa, l’altro il condottiero di dieci anni di “agonia degenerativa” che ci lasciano una Vicenza che un accademico di Cà Foscari, Filippomari Pontani  ha descritto perfettamente titolando così un suo articolo su Il Fatto Quotidiano in cui, non a  caso, ci cita (non in tribuale ma come esempio di giornalismo libero…): “Città col buco intorno: anatomia di un crac. La peste di Vicenza“.

Ma Sanfilippo è un solo dilettante allo sbaraglio in questo gioco al massacro per Vicenza (non a caso il Vicenza, se sopravviverà, scenderà fra i dilettanti o giù di lì), perchè il nostro sindaco è comparso negli ultimi giorni della BPVi e, poi, della nobile provinciale, dichiarando sempre come “incomprensibile“, solo a lui, la situazione (senza andare molto indietro mercoledì 13 dicembre titolavamo: “Buco di 14 mln del Vicenza Calcio senza acquirenti: dopo la BPVi si profila un altro crac annunciato. Il Comune fuori di 500.000 euro, la magistratura non vede“).

Certo è che se chi dal 1990 vive di politica e indirizza le sorti di città, provincia e regione ammette che i più gravi drammi per Vicenza che gli si sono parati innanzi sono incomprensibili (chiari gli ultimi ricordiamone alcuni altri, dal Dal Molin a Borgo Berga fino alla ex Fiera di Vicenza) allora si capisce perchè il sindaco uscente sia retrocesso con la sua squadra politica al terzo posto su tre alle ultime primarie.