“A volere intervenire su tutto, si rischia di dire stupidaggini”, scrive nella nota che pubblichiamo trasmessaci dalla portavoce del sindaco Francesco Rucco a nome dell’assessore Isabella Dotto. Come quelle – continua l’assessore – che alcuni consiglieri di minoranza hanno pronunciato nel tentare di interpretare una questione intricata su cui forse avrebbero fatto bene a informarsi prima di sentenziare a vanvera.
Cerco di fare io, a nome della Giunta, un po’ di chiarezza, spiegando loro innanzitutto che il Comune avrebbe potuto non pagare le spese di soccombenza se avesse ritirato la propria costituzione quale parte civile (tramite l’avv. Enrico Ambrosetti, ndr) in un processo che si chiudeva in Tribunale a Vicenza nel 2013 e arrivava in Cassazione nel 2016.
Anni in cui, se non sbaglio, più di qualcuno dei consiglieri dell’attuale opposizione sedevano in Consiglio comunale nei banchi della maggioranza di allora. In quegli anni il Comune avrebbe potuto e dovuto revocare la propria costituzione, fatta in primo grado e mai ritirata, quindi proseguita secondo quanto stabilisce il diritto.
Ma in quegli anni io non c’ero, molti di loro si. Avrebbero fatto meglio a interessarsi del processo Aim in tempi più adeguati, non solamente come pretesto per uscire adesso sulla stampa.
Quanto all’avvocato del Comune (Loretta Checchinato, ndr) che ha assicurato alla Giunta, per iscritto, che non ci sarebbero state a carico del Comune spese di soccombenza, posizione ribadita anche con ulteriore e successiva precisazione scritta, ricordo che è stata la passata amministrazione a volerla come dirigente dell’ufficio legale del Comune, con scadenza peraltro non legata al mandato.
Noi abbiamo fatto, forse, l’errore di fidarci di questa dirigente, ma la Giunta ha avviato un’azione ispettiva sul suo operato, in seguito alla quale ognuno sarà chiamato ad assumersi le proprie responsabilità, compresi coloro che questa dirigente hanno voluto e messa a capo di un settore così delicato e importante per l’Amministrazione comunale.
Assessore alla Trasparenza
Isabella Dotto