Dpcm, Veneto in bilico tra verde e arancione. Toffanin, Pichetto e Ferro (FI): “incertezza intollerabile, governo fa danni”

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Come sempre, anche il nuovo dpcm è stato firmato nella notte, che evidentemente porta consiglio a Conte. Ma la triste realtà è che domani il dpcm dovrebbe entrare in vigore, e a pomeriggio inoltrato gli italiani non conoscono ancora le sorti di ciascuna regione. In tutto il Paese regnano l’incertezza e l’angoscia. Nelle regioni come il Veneto, ancora in bilico tra fasce di diverso colore, il clima è teso, le famiglie non sanno se domani dovranno mandare a scuola i figli, i commercianti ignorano se le attività potranno aprire o meno. Come sempre il governo e i tavoli tecnici non hanno le idee chiare. Oltre ai danni causati dal virus , si aggiungono quelli causati da un esecutivo che non ha ancora capito quanto sia importante la tempistica”. Lo dichiarano in una nota i senatori veneti di Forza Italia, Roberta Toffanin e Gilberto Pichetto, a proposito del nuovo Dpcm che istituisce quattro zone: verde, gialla, arancione e rossa, nelle quali applicare diverse misure restrittive a seconda del più o meno elevato rischio contagi. Come però ha spiegato oggi lo stesso presidente del Veneto Zaia, l’Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute non hanno ancora firmato l’ordinanza e lo stesso governatore oggi alle 12:30 non sapeva se il Veneto fosse verde o arancione.

A Toffanin e Pichetto si aggiunge il senatore Massimo Ferro: “E’ ormai tardo pomeriggio e i cittadini del Veneto ancora non sanno come doversi comportare da domani mattina, se debbano aprire o tenere chiuse le proprie attività, vessate dai provvedimenti già in vigore, e non sanno quale sarà il colore assegnato alla nostra regione. Questo non è che l’ennesimo flop di un governo che procede a tentativi con risultati magri ma annunci roboanti, non si può più andare avanti così, i cittadini e gli imprenditori veneti hanno diritto di sapere!”.

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