
ROMA (ITALPRESS) – “La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia, che con l’invasione dell’Ucraina ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea. L’Europa è oggi più sola nei fori internazionali come accaduto di recente alle Nazioni Unite e si chiede: chi difenderà i suoi confini in caso di aggressione esterna? E con quali mezzi?“. Lo ha affermato l’ex premier ed ex presidente della BCE Mario Draghi nel corso di un’audizione in Senato riguardo il rapporto sul futuro della competitività europea da lui redatto.
“L’Europa avrebbe dovuto comunque combattere la stagnazione della sua economia e assumere maggiori responsabilità per la propria difesa in presenza di un minore impegno americano da tempo annunciato. Ma gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile”, ha aggiunto.
Sui dazi l’ex premier ha dichiarato: “Per decenni l’Unione Europea ha garantito ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e insieme all’alleato americano sicurezza, sovranità e indipendenza. Questi sono i valori costituenti dell’Unione Europea. Ma questi valori sono oggi posti in discussione: la nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni commerciali e internazionali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggior partner. I dazi, le tariffe e altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee”.
“In Europa tra settembre e febbraio il prezzo del gas naturale all’ingrosso è aumentato in media di oltre il 40% con punte di oltre il 65% per poi attestarsi a +15% nell’ultima settimana – ha proseguito Draghi – Anche i prezzi dell’elettricità all’ingrosso sono aumentati in modo generalizzato di diversi paesi europei e continuano ad essere 2-3 volte più alti dei prezzi negli Stati Uniti. Questo problema è ancora più marcato in Italia dove i prezzi dell’energia all’ingrosso nel 2024 sono stati in media superiori dell’87% rispetto a quelli francesi, del 70% rispetto agli spagnoli, del 38% rispetto ai tedeschi. Anche i prezzi del gas all’ingrosso in Italia nel 2024 sono stati mediamente più alti rispetto ai mercati europei”.
“Quando la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen mi ha chiesto di redigere un rapporto sulla competitività, i ritardi accumulati dall’Unione apparivano già preoccupanti”, ha proseguito Draghi.
Infine sul caro bollette: “Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette per imprese e famiglie. A livello europeo nel mercato del gas naturale è necessario esercitare il nostro potere d’acquisto sfruttando al posizione di essere il più grande consumatore al mondo di gas: possiamo coordinare meglio la domanda di gas tra paesi, ad esempio riempiendo gli stoccaggi con flessibilità in modo da evitare l’irrigidimento della domanda complessiva. Costi dell’energia così alti pongono le aziende europee e italiane un perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri. A rischio non c’è solo la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie ed elevata crescita: si pensi all’elevato consumo necessario per i data Centre”, ha concluso.
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