Droga e prostituzione, il candidato leghista con la passione del Duce al centro dell’inchiesta a Bologna sulla 17enne a “Villa inferno”

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la villa dei festini (eikon)

di Giuseppe Baldessarro e Rosario Di Raimondo da laRepubblica

“Diffidate da chi vi dice che la politica è tutta merda e malaffari. La politica, per come la intendo io, è tutt’altro”, scriveva lo scorso 27 gennaio Luca Cavazza su Facebook, per ringraziare i 625 elettori che avevano segnato il suo nome sulla scheda elettorale. Troppo pochi per il grande salto nella politica. Il giovane leghista al centro dell’inchiesta dei carabinieri su un giro di droga e prostituzione (anche minorile) a Bologna era candidato con Lucia Borgonzoni alle ultime regionali, vinte poi da Stefano Bonaccini. Agente immobiliare, 27 anni, ultrà molto conosciuto della Virtus, una delle due anime del basket cittadino, nel gruppo Vecchio Stile, Cavazza è adesso agli arresti domiciliari. L’accusa è di induzione alla prostituzione di minore e spaccio “lieve”.

“Giù le mani di bambini” scriveva sempre su Facebook l’ex candidato lo scorso 23 gennaio, in occasione della manifestazione leghista a Bibbiano. “Se colpevole, auspichiamo una pena esemplare” dichiara ora il senatore leghista Andrea Ostellari, commissario del partito in Emilia, che precisa: Dopo appurate verifiche Luca Cavazza non risulta essere iscritto alla Lega”

Il grande salto, in realtà, lo tentò già nel 2016 quando militava ancora in Forza Italia. Aveva 23 anni e a Bologna si votava per il sindaco. Anche in quel caso sosteneva la coalizione per Lucia Borgonzoni. Ma in particolare fece rumore un suo post su Facebook dell’anno precedente: dopo una visita alla cripta di Benito Mussolini a Predappio, sui social scrisse: “Tutto quello che fu fatto non può essere cancellato. A noi!”. “Io sono di centrodestra, non di estrema destra. È stata una goliardata finita lì, davvero nessuna apologia – spiegò – non ti nego che per me Mussolini ha fatto delle cose buone, nel Ventennio. Ma quella era solo una visita in un luogo storico, ne ho approfittato in una giornata di cattivo tempo al mare”.

Nel 2017, quando spuntò l’ipotesi di concedere un immobile pubblico al centro sociale Labàs, protestò: “Il quartiere Santo Stefano una perla circondata da un mare di letame. Per metterci chi? Ah sì, quei giocolieri da strada, casinari e sozzi fuori sede mantenuti dai paparini che con la mia/nostra Bologna non hanno nulla da scompartire!”. L’anno dopo diventò coordinatore del dipartimento sport e politiche giovanili di Forza Italia Bologna. Poi il divorzio per passare nelle file della Lega anche se, come specifica Andrea Ostellari, senatore e coordinatore della Lega in Emilia, non risulta ufficialmente iscritto al partito.