Due giovani agenti della Polizia locale di Vicenza sospesi per inseguimento fuori città con incidente: proteste di UGL, versione diversa delle autorità

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Polizia locale di Vicenza (foto di archivio)

Ogni anno, circa 10.000 persone muoiono in incidenti stradali causati dall’abuso di alcol nella sola Unione Europea, secondo la Commissione UE: questo ricorda in una nota sulla sospensione di due agenti della Polizia locale di Vicenza Fabio Martini, Segretario provinciale Ugl Vicenza. In Italia, continua Martini, la situazione è particolarmente grave. Le Polizie Municipali o Locali intercettano la maggior parte delle sanzioni per guida in stato di ebbrezza, con il 36% delle sanzioni legate all’abuso di alcol e il 57% alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, secondo il Ministero della Salute.

Il ruolo della Polizia Locale è cruciale per prevenire e contrastare questo fenomeno, che rappresenta la principale causa di morte tra i giovani di 18-24 anni. Tuttavia, c’è una scarsa percezione di questi dati, portando a situazioni paradossali come quella avvenuta a Vicenza, dove due agenti della Polizia Locale sono stati sospesi per aver impedito a un automobilista, risultato positivo all’alcol test, di causare potenziali incidenti mortali.

Il Coordinamento UGL Polizia Locale, rappresentato da Antonio Musciacchio, denuncia questa sospensione come un affronto agli agenti che rischiano la vita per la sicurezza pubblica. Ornella Petillo, segretario Nazionale UGL Autonomie, sottolinea l’importanza dell’educazione stradale nelle scuole e critica la punizione inflitta a chi fa rispettare le regole.

La UGL Autonomie chiede al Sindaco Possamai, come già richiesto dall’interrogazione presentata da Nicolò Naclerio, consigliere comunale di FdI Vicenza, di fare chiarezza sulla vicenda, come richiesto anche dall’interrogazione del consigliere comunale Nicolò Naclerio, ricordando che i due agenti sospesi sono lavoratori integerrimi, con uno di loro pluridecorato.

Fin qui la nota del sindacato UGL.

Ma la versione prospettata non è l’unica di cui siamo a conoscenza. Pur fuori dall’ufficialità, visto che sarebbero in corso accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria, filtra una “narrazione” diversa dei fatti dalle mura di Contrà Soccorso Soccorsetto, sede del Comando della Polizia Locale di Vicenza, e, soprattutto, da Palazzo Trissino, la cui commissione disciplinare è deputata ad assumere questo tipo di provvedimenti, una volta che il Comando segnali d’ufficio una qualche irregolarità operativa del suo personale.

Gli agenti sospesi, secondo queste voci, che attendono conferma, erano impegnati in un inseguimento di un conducente che non si sarebbe fermato all’alt e che sarebbe risultato positivo all’alcol test solo a operazione conclusa mentre, dai controlli effettuati dagli agenti via radio col proprio comando, sarebbe stato alla guida di un’auto priva di assicurazione, dal che sarebbe nato l’inseguimento.

Mentre proseguiva l’inseguimento ad alta velocità il Comando di Vicenza avrebbe ordinato ai due giovani graduati di non superare il territorio di competenza, quello del Comune di Vicenza, perché oltre sarebbe stato compito dei colleghi di Montecchio Maggiore, da allertare per intervenire.

I due agenti non avrebbero rispettato l’ordine emesso dai superiori e, mettendo a rischio l’incolumità propria, dell’inseguito e di eventuali altri automobilisti, come poi di fatto sarebbe avvenuto, hanno proseguito la loro operazione in maniera concitata e con frasi fra di loro, che risulterebbero agli atti e che avrebbero fatto supporre ai giudicanti possibili comportamenti ancora più pericolosi per tutti i coinvolti.

L’autista inseguito sarebbe quindi entrato in collisione con un’auto proveniente dalla direzione opposta e il mezzo della Polizia Locale di Vicenza sarebbe rimasto coinvolto nella carambola, i cui protagonisti avrebbero subito danni fisici e da qui le ulteriori indagini da parte delle autorità competenti.

Pur e proprio riconoscendo l’impegno quotidiano degli agenti, il cui compito prioritario è la tutela della sicurezza dei cittadini, al momento ci sembra che la posizione più equilibrata da assumere sia che stia ora alle autorità competenti, dopo la sospensione comminata dalla Commissione di disciplina, accertare tutta la dinamica dei fatti in tempi brevi e accertare con la massima trasparenza possibile le eventuali responsabilità di chi ha operato l’inseguimento e di chi ha deciso la sospensione cautelare.


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