Lunedì 22 novembre la OTO affronta una nuova stagione sinfonica al Teatro Comunale di Vicenza presentando in formazione allargata – con la partecipazione dell’Orchestra Filarmonica Settenovecento di Rovereto, dell’ensemble corale Schola San Rocco e di quattro voci soliste – la sinfonia delle sinfonie, ovvero la Nona di Beethoven.
Monumento musicale di tutti i tempi, l’ultimo lavoro sinfonico del genio di Bonn fu presentato con grande successo di pubblico il 7 maggio del 1824 al Teatro di Porta Carinzia a Vienna. Sul podio c’era, ormai completamente sordo, Beethoven in persona il quale subito non si accorse dell’entusiasmo del pubblico in sala; se ne rese conto solo dopo che il contralto Caroline Unger lo invitò a voltarsi verso la platea in visibilio. Dalle esecuzioni che seguirono in vari Paesi d’Europa, poi in America e nel resto del mondo, da quasi 200 anni la Nona è senza dubbio la sinfonia più conosciuta e amata dal pubblico di ogni latitudine. Molto lo si deve al quarto e ultimo movimento che contiene quell’Inno alla Gioia – proclamato nel 1972 Inno europeo – che Beethoven musicò da un’ode del poeta Friedrich Schiller inneggiante a sentimenti di fratellanza universale. Inserire all’interno della Nona un coro e voci soliste – per questo viene anche definita Sinfonia “Corale” – fu una scelta rivoluzionaria che infranse quelle che fino ad allora erano le regole auree del genere sinfonico.
Il capolavoro ebbe una genesi assai lunga, anche se la stesura definitiva avvenne fra l’estate del 1822 e i primi mesi del 1824. Ma era da almeno dieci anni che Beethoven pensava ad una Sinfonia in Re minore, dopo la Settima e l’Ottava, ed era dal 1792 che aveva in mente di musicare l’Ode di Schiller. Le due suggestioni corsero parallele per parecchio tempo, fino a quando il compositore decise di unirle in un unico imponente affresco.
Per molti orchestrali under 30 della OTO e della Settenovecento di Rovereto – l’organico è di una sessantina di elementi – sarà una prima volta. Affrontare la Nona Sinfonia è infatti una prova di maturità e insieme una tappa fondamentale nel percorso artistico di ogni musicista che aspiri alla carriera da professionista in ambito orchestrale. Sotto la guida di Alexander Lonquich e dei sette tutor coinvolti nella produzione, le prove della monumentale sinfonia beethoveniana sono iniziate martedì a Rovereto, dove domenica pomeriggio 21 novembre sarà eseguita al Teatro Zandonai. Lunedì 22 le due formazioni sono attese al Comunale di Vicenza – inizio alle 20:45 – per il primo concerto, che si preannuncia da tutto esaurito, della rassegna sinfonica 2021/22 ospitata dal teatro cittadino.
La parte corale della Sinfonia in Re minore è affidata all’esperienza della Schola San Rocco di Francesco Erle, che spiegherà una cinquantina di coristi. Due vicentine fra le voci soliste: il soprano Caterina Marchesini e il contralto Valeria Girardello. Completano il cast il tenore cinese Liu Yuxiang e il basso Gabriele Sagona.
Gli ultimi biglietti disponibili, da 15 a 25 Euro, sono in vendita sul circuito online del Teatro Comunale, presso la sede della OTO in Vicolo Cieco Retrone (0444 326598) e la biglietteria del Comunale (0444 324442).