È colpo di Stato con fine del governo vicina! La Lega ha raggiunto i suoi scopi. La rivoluzione cruenta è l’unica strada come provoca Giuseppe Di Maio?

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E rubano, proprio alla maniera dei ladri! Sono passati dalla rapina a mano armata al furto con minacce; poi, a quello con scasso. Ora sono approdati al furto con destrezza. La democrazia non pare per niente emanazione della volontà generale, ma il prodotto di colpi di mano all’ultimo momento, in cui non si trova un’anima che si prenda la responsabilità delle sue azioni. “La cartuscella vince la cartuscella perde“, “et voilà le jeux sont faits, rien ne va plus“: il governo del paese è nelle mani dei prestidigitatori. 


Ma come possiamo mai figurarci un M5S che permette le ingiustizie e le illegalità contenute nel art. 9 della manovra di bilancio? E la Lega che si schermisce: “Noi siamo seri!”

In effetti, nonostante la valanga di voti presi alle politiche di marzo, i ragazzi del M5S non riescono ad intimidire l’establishment. Non riescono a venire fuori dalle mezze politiche imposte dallo strano apparentamento, né dalla sottomissione ai burocrati di regime. Pare che ci sia un proposito trasversale nei partiti tradizionali: “Facciano pure quel che vogliono, noi alla fine riusciremo ad invalidare la volontà popolare, o almeno le faremo fare una serie infinita di brutte figure; dimostreremo che il paese è nelle mani di bambini incapaci e presuntuosi“. Stesso copione già visto per la Raggi e l’amministrazione romana, ma molto più pericoloso per gli italiani.

E allora ce l’hanno fatta! Finalmente lo spread è schizzato verso l’alto. Dopo un attacco concentrico, che dura dalla primavera, e dopo che i ladri hanno istigato per 6 mesi i mercati, gli investitori istituzionali cominciano a non essere più tanto convinti del sistema Italia. In effetti c’è poco da stare allegri se dopo che le autorità politiche hanno conquistato la sedia a forza di democrazia, se la vedono sfilare di sotto appena tentano di sedersi e lavorare. Il ceto politico non vuole la rivoluzione a 5 stelle. Ciò che sta succedendo in queste ore è l’equivalente di un colpo di Stato, che ribalta il risultato elettorale. La falsificazione del decreto è un inaudito furto dei soliti noti ai danni degli italiani, mentre la Lega teneva aperto il sacco.

E pare proprio che il sistema abbia scelto la Lega di Salvini per ottenere quanto desidera. Pare che non si sia mai reciso il suo legame con il regime precedente. Sì, quella Lega che ha avuto per anni ogni beneficio dalla stampa in funzione anti 5S, quella Lega che ha fatto finta di inseguire alcuni progetti pentastellati solo per blandire l’elettorato. Difatti i sondaggi sembrano proprio premiare la circostanza che unisce la Lega al M5S, ma non il contrario: giacché buona parte del popolo di sinistra, che è ancora ostaggio del PD e delle sue guerre intestine, non ha promosso l’azione politica del Movimento che è incessantemente etichettano come forza di destra in un governo di destra. E invece sono chiacchiere! Il tradizionale ceto dirigente italiano si mostra in questi giorni per quello che è: il più retrivo e dispotico d’Europa, il più reazionario di tutto il mondo occidentale.

E dunque che gli italiani sappiano: che per fare qualche passo in avanti sulla via del progresso, non saranno sufficienti i decreti governativi o le leggi; che la rivoluzione cruenta è l’unica strada per avere una politica di sostegno al reddito, per avere un sistema assistenziale e previdenziale equo, per una politica fiscale moderna, per leggi serie contro la corruzione, per dare finalmente avvio a una democrazia compiuta. Che gli Italiani sappiano che la Lega ha già tradito: che ha finto un accordo con i propri avversari elettorali; che ha vantato di essere un partito radicale di destra, ma è spudoratamente un partito conservatore disposto a qualsiasi compromesso pur di guadagnare consenso; che non ha alcuna intenzione di essere portavoce di tutta la nazione, ma che resta un partito con mandato regionale.

La Lega ha ormai raggiunto il massimo consenso consentito dallo strano abbinamento di governo; indugiare oltre in questa avventura è del tutto inutile ai suoi scopi. Ora si tratta solo di trovare il pretesto per sfilarsi dagli obblighi del contratto. E come già si è visto da queste ultime battute, pare che Salvini abbia intenzione di seguire la strada dell’imbroglio, dell’incomprensione nei programmi, di scaricare addosso al collega-avversario le colpe della fine del governo, anche a costo di lasciare l’Italia senza una legge di bilancio.