È morta all’età di 87 anni, dopo una breve malattia, Giovanna Marini. Cantautrice romana, figlia del compositore Giovanni Salviucci e allieva di Andres Segovia, negli anni ’70 ha fondato la prima scuola popolare di musica in Italia, quella di Testaccio.
In viaggio dagli anni Sessanta per raccontare l’Italia della protesta, della tradizione, del rito, frequentò Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino e Diego Carpitella, apprendendo il canto popolare.
Soprannominata la ‘Joan Baez italiana’, sia per i contenuti della sua musica che per l’aspetto, caratterizzato da una inconfondibile chioma corta e bianca e uno sguardo acuto e intenso, nel 1964 partecipò allo spettacolo ‘Bella Ciao’, al Festival de Due Mondi di Spoleto, e nel 1966 a ‘Ci ragiono e canto’ di Dario Fo.
Ha fatto parte del Nuovo Canzoniere Italiano. Tra le sue frequentazioni anche diversi giovani cantautori romani, come Francesco De Gregori con il quale, nel 2002, produsse l’album ‘Il fischio del vapore’, un’opera che raccoglieva i classici della musica popolare italiana, rinnovandoli.
Dal 1991 al 2000 ha insegnato ‘ethnomusicologie appliquée’ all’Università di Parigi. Molti i messaggi seocial che esprimono il cordoglio per la sua scomparsa. Tra essi anche quello di Bobo Craxi: “Giovanna Marini ha contribuito con la sua ricerca e il suo talento artistico alla Storia della musica popolare italiana, ed é stata in prima fila nelle lotte per il progresso del nostro paese. Gli siamo debitori. Ne piango la scomparsa”, scrive. “Mi tolgo il cappello in onore di Giovanna Marini. Una carriera e una vita sempre dalla parte giusta. É andata via per sempre con il corpo, ma il suo spirito e il suo esempio resteranno immortali”, aggiunge il giornalista Gianni Cerqueti.
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