E’ grande il cordoglio nella comunità dei socialisti vicentini per la morte del compagno Ottaviano Del Turco.
Sindacalista dalle grandi capacità di ascolto e proposta. Esempio di umanità e di passione politica, fu anche europarlamentare. Quando in molti abbandonavano il partito alla ricerca collocazioni più convenienti, accettò con responsabilità di coprire la carica di Segretario del PSI. L’ultimo Segretario nazionale prima della rifondazione avvenuta nel 2008.
Il PSI di Vicenza è vicino alla famiglia.
Ottaviano, la terra ti sia lieve…!
Ottaviano Del Turco è nato a Collelongo, in provincia dell’Aquila, e proviene da una famiglia legata alla Resistenza, essendo suo padre un partigiano. Dopo aver frequentato la scuola serale e ottenuto la licenza media, si trasferisce a Roma, dove inizia la sua carriera sindacale presso l’Istituto nazionale confederale di assistenza (INCA). All’interno della CGIL, entra a far parte della Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM), dove sviluppa una profonda conoscenza del sindacato dei metalmeccanici.
La sua carriera sindacale prosegue con la leadership della corrente socialista della CGIL, culminando nel 1983 quando diventa segretario aggiunto della confederazione sotto la guida di Luciano Lama. Del Turco si distingue per la sua critica alla corruzione interna al Partito Socialista Italiano (PSI), portando avanti una richiesta di trasparenza e pulizia all’interno delle strutture del partito.
Negli anni ’90, Del Turco si distacca dalla carriera sindacale per assumere ruoli politici di rilievo. Nel 1993 diventa segretario nazionale del PSI, tentando di gestire il partito durante la crisi provocata dall’inchiesta di Mani Pulite. Successivamente, si impegna in politica attiva, venendo eletto alla Camera dei deputati nel 1994 e al Senato nelle successive elezioni. Il suo impegno politico include la presidenza della Commissione Antimafia dal 1996 al 2000 e il ruolo di Ministro delle Finanze durante il secondo governo Amato.
Nel 2004, Del Turco viene eletto al Parlamento europeo, e l’anno seguente diventa presidente della Regione Abruzzo. Durante il suo mandato, fonda l’associazione Alleanza Riformista con l’intento di far confluire lo SDI nel nascente Partito Democratico (PD). Tuttavia, il suo mandato termina bruscamente nel 2008 quando si dimette a seguito di un’inchiesta giudiziaria sulla sanità abruzzese. Nonostante i propositi di un possibile ritorno in politica, la sua carriera subisce un arresto significativo a causa delle vicende giudiziarie.