La lapide scoperta oggi 23 giugno all’esterno del muro di cinta del giardino del Teatro Olimpico è dedicata agli ebrei che vi sono stati rinchiusi prima di essere deportati ad Auschwitz.
Le fonti memorialistiche indicano i locali attigui al Teatro Olimpico (forse il riferimento è all’Odeo, ma non vi sono elementi certi in tal senso) quale luogo della detenzione temporanea. Da qui furono infatti prelevati, il 30 gennaio 1944, numerosi ebrei per essere caricati sui “treni della morte” diretti ad Auschwitz.
Questo il testo della lapide del Teatro Olimpico: “In memoria degli ebrei rinchiusi al Teatro Olimpico e da qui condotti ad Auschwitz sul treno della morte il 30 gennaio 1944”.
Proseguono, nel frattempo, le procedure per la posa delle pietre d’inciampo realizzate esclusivamente dall’artista tedesco Guntwer Demnig. In tutta Europa la posa delle pietre ha subito una battuta di arresto a causa dell’emergenza Coronavirus.
A Vicenza la prima pietra d’inciampo sarà dedicata ai coniugi ebrei Orvieto, proprietari di una nota merceria in centro città e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, dal quale non fecero mai ritorno.
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