Ecobonus scontato in fattura, Conte (FI – VpA): “giunta valuti misure di tutela per PMI venete”

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“CNA e Confartigianato Veneto in rappresentanza delle aziende artigiane e delle piccole imprese del settore hanno lanciato un grido d’allarme in merito alle conseguenze drammatiche innescate dall’art. 10 del Decreto Crescita” In una sua nota il consigliere regionale Maurizio Conte (FI-VpA) spiega l’obiettivo della sua mozione presentata sull’Ecobonus. “L’art. 10 del Decreto Crescita prevede la possibilità, per il soggetto che ha diritto alle detrazioni, di poter alternativamente optare per un contributo di pari importo sotto forma di sconto su quanto dovuto all’impresa che effettua l’intervento di riqualificazione energetica o di adozione di misure antisismiche, il quale verrà rimborsato a quest’ultima come credito di imposta da usare in compensazione in cinque quote annuali. L’impresa può ulteriormente cedere il credito ad eventuali fornitori accondiscendenti. In sintesi – sotyolinea Conte – si scarica direttamente sull’impresa gran parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento. È evidente che le aziende artigiane e le piccole imprese del settore non possono in alcun modo vantare sufficienti crediti d’imposta nei confronti del fisco per poter sopportare operazioni del genere, e la misura sta già dando i suoi effetti con una vera e propria paralisi per le imprese del settore. Mi giungono segnalazioni di innumerevoli i casi di lavori in stallo con cittadini che chiedono lo sconto ed imprese che non possono esaudire le richieste”  “Chi ha rilevanti crediti di imposta da compensare e si sta già muovendo in tal senso con offerte di mercato diffuse urbi et orbi grazie a ingenti risorse e mezzi di comunicazione soni i fornitori più strutturati dotati di elevata capacità finanziaria.

Regione Toscana, Regione Umbria, Regione Lazio e la Regione Liguria hanno già presentato ricorso alla Corte costituzionale contro l’articolo 10 del Decreto Crescita. È necessario a mio avviso – conclude Conte – intervenire subito perché l’Ecobonus, così come articolato, genera un’indebita distorsione del mercato a vantaggio di pochi operatori, a danno delle imprese di medie e piccoli dimensioni, limitando anche la libertà di scelta al consumatore. Per porre un freno a questa situazione, oggi ho depositato in Consiglio Regionale una mozione che se verrà approvata, impegna la Giunta regionale a valutare se ci siano i presupposti per presentare ricorso presso la Corte Costituzionale al fine di dichiarare l’illegittimità costituzionale dell’articolo 10 commi 1 e 2 della Legge 58/2019 come peraltro già fatto da diverse altre Regioni”.

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