Se si dovessero basare le decisioni individuali e politiche solo sulle statistiche … chissà cosa ne verrebbe fuori – si legge nella nota che pubblichiamo a firma dell’Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. E’ il primo pensiero che verrebbe in testa prendendo atto che l’Istat ci dice che, durante il mese di febbraio, le vendite la dettaglio sono aumentate (1) . Percentuali in decimali, al di sotto dell’1, come quelle del calo delle vendite alimentari (-0,6%) ma che, controbilanciate da quelle non alimentari (+1.7%), ci portano un saldo positivo di 0,7%.
E invece, a sentire tutte le sirene economiche e politiche, sembra proprio che tanto bene non ce la caviamo. I fatti e le dinamiche sono note al di là delle statistiche: covid, energia e guerra.
I dati delle statistiche Istat sono relativi a febbraio dove l’influenza della guerra (iniziata il 24 di quel mese) era insignificante, ma tutta l’influenza di covid ed energia c’era. Nel frattempo il covid è diventato meno “problematico”, l’energia più condizionante (abbiamo più chiari i condizionamenti della guerra su di essa) e la guerra più in generale si sta mostrando, pur se siamo ancora agi inizi, con tutti i mali che un conflitto armato tra popoli e stati comporta: soprattutto le nostre politiche “leggere” degli scorsi anni che ci hanno portato a fare acquisti di prodotti essenziali e solo dall’odierno invasore russo.
Non ci piace fare la parte dell’uccello del malaugurio, ma è bene che ogni famiglia, ogni consumatore valuti e segua con attenzione cosa sta succedendo, e la prospettiva di un futuro molto diverso dal passato e dall’oggi.
Il fatto che oggi, per esempio, a parte le dichiarazioni di facciata stiamo ancora usando l’energia come se nulla fosse accaduto, non è lungimirante. Governo nazionale e “governo” europeo tardano ancora a prendere decisioni costruttive per fronteggiare le sospensioni/rotture con le fonti energetiche ed economiche della Russia. Sembra sempre che siamo lì lì, ma spunta sempre fuori qualche “inconveniente” che rimanda la decisione. Che quando e se sarà presa, non sarà per i consumatori di tangibilità immediata ma di breve periodo.
Quindi prima di piangere e urlare perché avremo meno gas per far fronte alle nostre esigenze/abitudini, o avremo prezzi di materie prime e di prodotti molto più alti di quelli attuali… sarà bene OGGI cominciare a fare come le formichine, mettendo da parte tutto ciò che è possibile. Indicazione che vale per le famiglie, per i consumatori e per lo Stato.
1 – https://www.aduc.it/notizia/vendite+al+dettaglio+febbraio+leggero+aumento_138756.php
François-Marie Arouet – Aduc