Educazione/informazione sessuale continuano ad essere le grandi assenti nella didattica della scuola dell’obbligo. Un’iniziativa del Consiglio regionale della Toscana apre un varco che potrebbe essere una sorta di avanguardia.
Il tema “dell’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità” all’interno della programmazione didattica ha portato all’approvazione, in Consiglio regionale della Toscana, a due atti (1).
Nel primo si impegna la Giunta “a promuovere e finanziare iniziative e percorsi di educazione alla sessualità rivolti a ragazzi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, con il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico regionale e delle singole istituzioni scolastiche” (2).
Non esistendo normativa nazionale, l’atto impegna la Giunta regionale a promuovere e finanziare queste iniziative.
Col secondo (3) si impegna la Giunta a sollecitare Governo e Parlamento, all’emanazione di una disciplina nazionale che preveda l’inserimento della materia nella didattica delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. In attesa si chiede alla Giunta di promuovere e realizzare iniziative in merito.
E’ “buffo” che questa approvazione avvenga proprio in concomitanza dell’arrivo in Parlamento di una maggioranza di destra che darà vita ad un nuovo governo. Che stando a quello che abbiamo sentito (o non sentito) in campagna elettorale, non sembrerebbe disponibile a questioni del genere (4). Vedremo chi saranno i ministri e, nello specifico, alla Pubblica Istruzione… che se la destra dovesse approvare proposte del genere dopo che la sinistra al governo da anni non ha mai fatto nulla, sarebbe un caso molto eccezionale (5).
Intanto questi atti della Toscana sono importanti, ponendo questa Regione all’avanguardia in materia. Ché se dovessero realizzare autonomamente quanto previsto sarebbe una sorta di esperimento che, altre regioni, potrebbero (volendo) prendere come esempio per meglio stimolare governo e ministero.
1 – Fratelli d’Italia e Lega, hanno chiesto, senza successo, il rinvio delle mozioni alle commissioni competenti. Commissioni che, comunque, dovrebbero discuterne quando e se la giunta darà seguito a questi atti.
2 – presentato da Stefano Scaramelli per Italia Viva
3 – proposto dal Partito Democratico
4 – in genere l’educazione/informazione sessuale è materia su cui quasi nessuno (soprattutto destra, ma anche sinistra e centro) si pronuncia o ha iniziative (figuriamoci in campagna elettorale…), preferendo lasciare le cose come stanno, delegando nominalmente la questione alle famiglie ma di fatto alla società e al mercato.
5 – in altri Paesi europei (soprattutto quelli scandinavi) questo tipo di didattica non è mediamente questione di destra o sinistra.
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
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Fonte: Educazione/Informazione sessuale nella scuola. L’avanguardia toscana?